Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: fermo pesca, con decreto importanti novità per settore

“Sul fermo pesca registriamo un importante cambio di passo, con il nuovo decreto firmato dal ministro Lollobrigida, che recepisce le istanze della categoria, negli ultimi anni fortemente penalizzata da un meccanismo iniquo e che non teneva conto delle difficoltà del settore e delle modalità con cui si svolge l'attività in mare”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell'Unci AgroAlimentare. “Dopo le novità positive – prosegue il dirigente dell'associazione di settore del mondo cooperativistico – introdotte già dal decreto sperimentale dello scorso anno, che consentiva una flessibilità nella gestione dell'attività, senza alterare il numero complessivo di giorni di fermo, che potevano però essere adattati alle esigenze operative dei lavoratori e alle condizioni meteo locali, con la possibilità di pescare anche il sabato e la domenica, il provvedimento del 2025, approvato qualche giorno addietro, riordina complessivamente la materia, con un inedito sistema di calcolo dello sforzo di pesca. La nuova misura infatti prevede che il conteggio dello sforzo avvenga sui tempi effettivi di lavoro, quando i pescherecci svolgono l'attività di prelievo dal mare della risorsa ittica e non mentre compiono il tragitto dal porto alle zone di pesca. Così si riesce a garantire anche maggiore sicurezza ai natanti, in passato spesso costretti a delle vere e proprie corse per ridurre i tempi di percorrenza. Diamo atto, pertanto, al titolare del minstero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e al sottosegretario di Stato, Patrizio Giacomo La Pietra, di aver promosso un proficuo dialogo con lavoratori, imprese e associazioni del comparto, dimostrando grande attenzione nei confronti di un'attività significativa per l'economia e per l'autosufficienza alimentare del Paese e dell'Europa, a lungo sottovalutata e addirittura indebitamente finita nel mirino dell'Ue, arrecando così gravi danni agli operatori, soprattutto quelli italiani e dei Paesi mediterranei, con conseguenze negative per tantissime famiglie e per le economie delle comunità costiere”. “Con il decreto – conclude Scognamiglio – si concretizza una nuova tappa del percorso di valorizzazione e di rilancio della filiera ittica, con l'obiettivo di imprimere una svolta definitiva alle politiche della pesca di Bruxelles”.

Economia

Sardegna, quasi mezzo miliardo di extracosti bancari: il caro-tassi colpisce le imprese
  Una tempesta finanziaria invisibile, ma letale. Negli ultimi due anni, il sistema produttivo sardo ha subito un onere aggiuntivo pari a 483 milioni di euro a causa del caro-tassi e della stretta creditizia. A dirlo è il rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che dipinge un quadro poco incoraggiante per le piccole e ...

Export alimentare e bevande sarde: un successo in crescita, ma ancora tanto da fare
  L’alimentare e le bevande della Sardegna conquistano sempre più consensi sui mercati internazionali, registrando un incremento del +10,3% nell’export tra agosto 2023 e agosto 2024. I dati, rilevati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna su base Istat, parlano chiaro: pasta, dolci, formaggi, carne, frutta, pesce e bevande sard...

Natale: spesi 726 milioni dai sardi, mezzo miliardo per cibo e bevande
  La crisi, per i sardi, non cancella la voglia di Natale. Per questo dicembre, le famiglie isolane spenderanno complessivamente 726 milioni di euro, con un incremento di 41 milioni rispetto al 2023. Di questa somma, la fetta più consistente, ben 501 milioni, sarà destinata a prodotti alimentari e bevande: un segnale che testimonia la centrali...