Papa Lino (Volterra, 10 – Roma, 23 settembre 76) è stato il primo successore di Pietro e quindi il 2º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica tra il 67 e il 76.
Il Liber Pontificalis afferma:
"Lino, di nazionalità italiana, originario della provincia di Toscana, figlio di Ercolano, occupò la diocesi per 11 anni, 3 mesi e 12 giorni. Fu vescovo al tempo di Nero, dal consolato di Saturnin0 e Scipione (a.d. 56) fino all'anno in cui furono consoli Capito e Rufo (a.d. 67).
Fu nominato mertire.
Egli, per ordine del beato Pietro, decretò che la donna dovesse coprisi la testa per entrare in chiesa.
Tenne due ordinazioni, 15 vescovi, 18 sacerdoti.
Viene sepolto affianco all corpo del beato Pietro nel Vaticano verso il 24 settembre."
Teoricamente non si sa nient'altro di Lino, sebbene S. Irenco (28 giu.) lo identifichi con un certo Lino citato da S. Paolo (25 gen., c 29 giu.) in 2 Tm 4, 21. "
Affréttati a venire prima dell'inverno. Ti salutano Eubùlo, Pudènte, Lino, Claudia e tutti i fratelli."
Fu scelto da San Pietro quale suo successore come vescovo di Roma, dove esercitò il suo ministero per undici anni o dodici anni a seconda delle fonti.
Sappiamo però che Lino vive tempi terribili con i cristiani di Roma. Nell’estate del ’64 un incendio distrugge i tre quarti dell’Urbe, e se ne incolpa l’imperatore Nerone. Forse è una calunnia dei suoi molti nemici: ma lui reagisce col diversivo della persecuzione generale contro i cristiani. E a essi giunge l’incoraggiamento di san Pietro nella sua prima lettera: "Non vi sembri strana la prova del fuoco sorta contro di voi... anzi, rallegratevi per la parte che voi venite a prendere alle sofferenze di Cristo".
Anche san Pietro muore in questa persecuzione (forse nel ’67) e gli succede Lino in tempo di delitto e di tragedia. Nerone muore nel ’68 (si fa trafiggere da un servo) e nello stesso anno c’è una strage di successori: Galba, sgozzato nel Foro; Ottone suicida; Vitellio linciato dai romani.
Solo con Vespasiano, nel ’69, arrivano ordine e pace in Roma.
Ma è scoppiata in Palestina la rivolta contro il dominio romano: la “guerra giudaica”, che finisce nel settembre ’70 con Gerusalemme occupata dalle truppe di Tito (figlio di Vespasiano) e col tempio profanato e distrutto: vicende laceranti per gli ebrei e anche per i cristiani e, per certuni, segnali di calamità universali imminenti, di una ben vicina fine del mondo.
Lino è chiamato in questi suoi anni di pontificato (nove, si ritiene) a rianimare i fedeli, a orientarli nella confusione dottrinaria provocata dall’opera di gruppi settari. E’ lui quello che deve tenere unita la Chiesa sotto l’uragano: e comincia a delinearne la forma organizzata, la “struttura.
E' venerato santo e la sua ricorrenza è fissata al 23 settembre secondo il Martirologio Romano.