Dopo 46 anni di battaglia, la Peste Suina Africana (PSA), giunta in Sardegna nel lontano 1978, è stata finalmente debellata. Una notizia attesa e accolta con grande entusiasmo dal mondo agricolo sardo, che ora può guardare con ottimismo al futuro dell’allevamento suino. Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli, sottolinea l’importanza di questo traguardo storico per l’intero settore suinicolo dell’isola.
"La Regione deve ora pensare al rilancio, programmando un grande piano di promozione dell’allevamento suino di alta qualità in regime semibrado," dichiara Piana.
L’obiettivo è chiaro: sfruttare questa nuova opportunità per esportare carni e insaccati di eccellenza, come salsicce e prosciutti derivati dal suino di razza sarda, prodotti unici che altre regioni non possono offrire.
Tuttavia, Piana mette in guardia contro i nuovi rischi: "Non tutto è rose e fiori. È necessario predisporre con urgenza posti fissi di controllo veterinario nei porti della Sardegna per monitorare l'ingresso di animali vivi e carni provenienti dall'estero." La PSA, infatti, continua a essere presente in molte regioni italiane ed europee, e il pericolo di una reintroduzione della malattia, se non gestito adeguatamente, potrebbe annullare i progressi compiuti.
Ora, la sfida è mantenere alta la guardia, affinché la Sardegna possa consolidare il suo ruolo nel mercato delle carni suine di qualità, garantendo al contempo la sicurezza sanitaria dell’isola.