La pazza e sfasciata Sanità della Sardegna. Sembra una tela di Penelope. Di giorno la Governatrice Alessandra Todde costruisce. Di notte l'assessore Bartolazzi distrugge (con le sue battute). Il Consiglio Regionale approva 630 milioni di aiuti per il sistema sanitario mentre la Todde annuncia una vera e propria cura da cavallo per il sistema salute (200 milioni). Ma poi arriva Bartolazzi con le sue dichiarazioni. Che gettano nello sconforto una parte importante del pianeta medico. Le ultime quelle che si riferiscono al centro oncologico del Businco di Cagliari. Che sarebbe, secondo lui, totalmente inefficiente. Tanto da paragonarlo ad un ologramma. Scatenando una bufera di giustificate reazioni. Il tutto mentre c'è lotta accanita nello scacchiere dei Direttori del sistema sanitario. Si vuole il Commissariamento per cambiare i manager ma circolano voci di salvataggi se non addirittura di promozioni di personaggi discussi e discutibili. Legati al passato salviniano-sardista di Christian Solinas.
Di cui alcuni fedelissimi verrebbero reinseriti o addirittura rilanciati nel nuovo scenario organizzativo. Mentre le ASL giorno dopo giorno si rivelano roccaforti politiche inespugnabili. Come la stupefacente 8 di Cagliari. Dove il Dg Marcello Tidore (UDC) continua a rendersi protagonista di nomine ad incarichi che sembrano, come spiegherò nelle prossime ore, ispirate più ad atti di partito (come ho già denunciato) che a logiche di efficientamento organizzativo. Dopo quelle clamorose vergate con delibera della vedova Oppi o ipotizzate come nel caso dell'ex assessore Mario Nieddu. La prima revocata e la seconda non andata a buon fine grazie, in entrambi i casi, alle rivelazioni del Mio Osservatorio. La sensazione è che la Sanità sarda sia al centro di una lotta in cui si agitano nuovi favoritismi, interessi di bottega di cacicchi e capibastone, tentacoli massonici e amichettismi. Controproducenti. Il mondo della Sanità ha bisogno di iniezioni di "salute politica". Di una azione igienizzante che disinfetti le strutture direttive. Ridando fiducia agli operatori sanitari di ogni ordine e grado. Altrimenti le prospettive non saranno quelle che la Todde si affanna ad affermare. Mario Guerrini.