Oristano, 18 aprile 2025 – È stato arrestato questa mattina dai Carabinieri della Stazione di Oristano, su disposizione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Oristano, l’uomo ritenuto responsabile del furto e del danneggiamento avvenuti la sera del 22 gennaio scorso all’interno della chiesa di San Francesco, edificio di culto profondamente radicato nella vita religiosa e storica della comunità oristanese.
La misura cautelare – eseguita su richiesta della Procura della Repubblica – è stata applicata nella forma degli arresti domiciliari con dispositivo elettronico di controllo, a seguito delle indagini che hanno ricostruito una serie di furti avvenuti in sequenza quella stessa sera.
Prima di introdursi nella chiesa, l’indagato avrebbe sottratto un estintore dalla sala d’attesa dell’autostazione ARST di via Cagliari, quindi due caschi da motociclista da uno scooter parcheggiato in via Duomo, e infine uno zaino prelevato da una bicicletta lasciata davanti alla chiesa di San Francesco. Successivamente, passando dal cantiere dell’ex convento attiguo all’edificio sacro, avrebbe forzato un pannello ligneo e, attraverso un’intercapedine, trovato accesso all’interno della chiesa.
Qui sono stati riscontrati diversi danneggiamenti ad arredi e icone sacre, nonché la sottrazione di oggetti liturgici: un turibolo (strumento utilizzato per la combustione dell’incenso durante le celebrazioni), un cestello per l’acqua benedetta e un timbro recante il logo della chiesa. Non si tratta di oggetti di valore commerciale, ma di strumenti di uso rituale, il cui significato si inscrive nella continuità della prassi liturgica e nella simbologia propria della tradizione cattolica.
Le indagini, condotte dai Carabinieri di Oristano con il supporto tecnico del Reparto Investigazioni Scientifiche di Cagliari, hanno portato all’individuazione del responsabile grazie all’analisi delle immagini raccolte da sistemi di videosorveglianza pubblici e privati nell’area. Decisiva, in questo senso, anche la collaborazione della Polizia Locale del Comune di Oristano.
Durante la perquisizione, effettuata presso il reparto di Psichiatria dell’ospedale San Martino, dove l’uomo era stato ricoverato dopo i fatti, e presso la sua abitazione, sono stati rinvenuti gli indumenti indossati durante la commissione dei furti.
L’indagato dovrà ora rispondere delle ipotesi di reato di furto e danneggiamento aggravati dalla continuazione. Come precisato dagli inquirenti, il provvedimento cautelare è stato disposto in fase di indagini preliminari e l’uomo è da considerarsi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
A margine dell’operazione, i Carabinieri hanno rivolto un invito ai parroci e ai responsabili dei luoghi di culto affinché prestino particolare attenzione alla manutenzione dei sistemi di allarme e videosorveglianza, e procedano all’accurata catalogazione dei beni sacri e culturali presenti. Si tratta di attività essenziali per la tutela del patrimonio ecclesiastico, e di ausilio fondamentale in caso di sottrazioni o atti vandalici.
Il furto nella chiesa di San Francesco, oltre a configurare una violazione penalmente rilevante, ha suscitato una reazione profonda per la sua collocazione simbolica e la tipologia degli oggetti sottratti. Episodi come questo richiamano l’urgenza di rafforzare le misure di protezione nei confronti di luoghi che, al di là del loro valore artistico o materiale, costituiscono depositi viventi di fede, identità e memoria collettiva.