Giunta Todde e il paradosso romano: Romani e romanisti al vertice della regione

  La nuova amministrazione sarda sotto la guida di Alessandra Todde si trova già al centro del ciclone politico. Non sono passati nemmeno i primi cento giorni, e già le scelte di Todde per il suo governo regionale sollevano più di una controversia. 

  "Dopo una campagna elettorale spesa dai grillini a tranquillizzare i sardi sul primato dell'Autonomia della Sardegna e sull'indipendenza dalle scelte romane, e una legislatura passata ad accusare la Lega, assistiamo da subito all'occupazione dei massimi vertici regionali da parte di esponenti imposti da Roma," dichiara senza mezzi termini Michele Pais, coordinatore regionale della Lega. 

  Con un'accusa così diretta, Pais dipinge un quadro di tradimento politico, dove le promesse elettorali sembrano evaporare al primo contatto con la realtà del potere. La scelta di Armando Bartolazzi come assessore alla Sanità e di Saverio Lo Russo come segretario generale, entrambi figure "importate" dal continente, alimenta il fuoco delle critiche. "Nessun pregiudizio geografico circa le capacità dell'assessore Bartolazzi o del segretario generale Lo Russo, che valuteremo molto attentamente nei fatti," prosegue Pais, lasciando un barlume di obiettività nella valutazione delle competenze, ma il dubbio rimane. 

  "Tuttavia, ci chiediamo se non fosse possibile individuare altrettanta professionalità all’interno della nostra isola, come loro stessi per 5 anni hanno urlato. Inoltre, alla luce di queste nomine, ci domandiamo quante altre figure “esotiche” vedremo presto nei ruoli chiave regionali (un capo della comunicazione romano e romanista?)." Pais non nasconde un sarcasmo amaro, critica che si fa eco di un sentimento di alienazione avvertito da molti isolani. "Ci sarebbe da ridere, se non fosse una cosa estremamente seria, questa macroscopica incoerenza alla prova dei primissimi atti e delle prime esilaranti e offensive dichiarazioni con autoparagoni a Gigi Riva del tutto infelici e inappropriati," conclude il coordinatore della Lega, unendosi al coro di chi vede in queste scelte un passo falso della nuova amministrazione. Con una simile premessa, la vigilanza promessa da Pais e dalla Lega suggerisce un mandato all'insegna della tensione, dove ogni mossa della Giunta Todde sarà scrutata con occhi critici, in attesa di vedere se il governo regionale riuscirà a centrare l'obiettivo di rappresentare veramente gli interessi della Sardegna e dei suoi cittadini, oltre le controversie e le polemiche iniziali.

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