Riformatori sardi: carnevale a rischio nei piccoli comuni, serve un intervento della giunta regionale

  Il Carnevale 2025 rischia di perdere la sua anima nei piccoli centri sardi. È l’allarme lanciato dai Riformatori Sardi in Consiglio regionale, che attraverso un’interrogazione rivolta alla presidente della Regione e all’assessore del Turismo, chiedono un intervento immediato per salvare le manifestazioni simbolo della cultura e del turismo locale. «La Giunta regionale, con la deliberazione n. 51/29 del 18 dicembre 2024, ha stabilito un cofinanziamento obbligatorio minimo del 50% a carico dei Comuni e dei comitati organizzatori delle manifestazioni di grande interesse turistico», spiega l’On. Aldo Salaris. 

  Una decisione che, pur avendo radici nel passato, sta ora diventando un peso insostenibile per molti piccoli centri. «Questo rischio si manifesta proprio in eventi come il Carnevale, che rappresentano non solo un momento di festa, ma anche un veicolo fondamentale per la promozione turistica e culturale dei territori.» Il problema principale, sottolineano i Riformatori, è che il bando regionale per il Cartellone del Carnevale 2025, pubblicato solo il 14 gennaio e in scadenza il 3 febbraio, è arrivato tardivamente. «I Comuni e i comitati hanno pianificato gli eventi senza poter prevedere un aumento così significativo del cofinanziamento richiesto», afferma Salaris. 

  Il rischio concreto è che molte manifestazioni siano cancellate, lasciando i piccoli centri privi di un’occasione di visibilità fondamentale. Per questo, i Riformatori chiedono alla Giunta di sospendere il bando e rivedere i criteri di accesso ai finanziamenti, proponendo una soluzione che tenga conto delle specificità dei piccoli centri. «Se non si interviene subito, rischiamo di spegnere le luci su tradizioni identitarie e secolari, impoverendo la nostra offerta culturale e privando i territori di un’importante risorsa economica», conclude Salaris. Ora spetta alla Giunta regionale decidere se dare ascolto alle richieste dei piccoli comuni, evitando che la Sardegna perda uno dei suoi momenti più rappresentativi.

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