La prevenzione anzitutto. È un punto fondamentale in quella che è la mozione presentata dal gruppo consiliare "Uniti per Alessandra Todde" e che punta a completare e potenziare il Registro Tumori della Regione Sardegna. La triade formata da Giuseppe Frau, Sebastian Cocco e Valdo Di Nolfo ha esposto quelli che sono i punti essenziali, focalizzandosi sugli aspetti che puntano ad offrire ai pazienti un’assistenza degna di questo nome.
Valdo Di Nolfo ha precisato: “La mia zona di provenienza è Alghero e dunque sono particolarmente legato a quelle che sono le necessità della mia parte di Sardegna. Soprattutto Portotorres è una zona, come del resto Sarroch nel sud dell’isola, che ha la maggiore incidenza di tumori. Dirò di più, se in Italia siamo al 29,4% come tasso di mortalità, in Sardegna siamo addirittura al 33,1% e dunque superando la media nazionale. Un problema dunque che deve essere valutato con attenzione. Da tempo è attivo un registro di nord, centro e sud dell’isola, manca però un registro generale che abbracci tutta l’isola. Manca insomma la cornice generale di tutta la Sardegna.
Noi da tempo chiediamo di lavorare sulla prevenzione per riuscire a circoscrivere almeno parzialmente la problematica. Investire nel Registro Tumori significa investire nella vita dei cittadini, in particolare in una regione che ha pagato e paga l’alto prezzo delle servitù industriali e militari. Ogni giorno di ritardo rappresenta un’occasione persa per salvare vite, prendere coscienza della situazione che viviamo e migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria nella nostra regione. È nostro dovere portare questa battaglia avanti con determinazione. Noi dobbiamo essere dei connettori di quella che deve maturare come l’attività principale partendo dal basso”. Poi l’onorevole Di Nolfo riconosce il grande lavoro svolto da Giuseppe Frau, il quale si è caricato sulle spalle il peso di organizzare le varie attività del gruppo. Sebbene l’incidenza dei tumori sull’isola sia inferiore rispetto al Nord Italia, il tasso di mortalità è sensibilmente più elevato, a conferma delle difficoltà del sistema sanitario regionale nel garantire una prevenzione e un’assistenza adeguate.