Di Nolfo: «La Sardegna merita una legge sul fine vita»


CAGLIARI – Dopo la Toscana, anche la Sardegna si prepara a discutere una legge sul fine vita, colmando un vuoto normativo su un tema che tocca profondamente la dignità delle persone. L’iniziativa, promossa dall’On. Valdo Di Nolfo, si inserisce in un percorso politico che, dopo la riorganizzazione del sistema sanitario e la manovra finanziaria, punta a portare il dibattito in Consiglio Regionale.

«Questa legge la dobbiamo a chi ha sofferto e a chi non ha potuto scegliere. È tempo che anche la Sardegna si doti di una normativa sul fine vita, restituendo dignità e libertà a chi si trova in situazioni di sofferenza insostenibile», dichiara Di Nolfo.

Un tema che, in Sardegna, assume un rilievo ancora più drammatico: l’isola è una delle regioni più colpite al mondo dalla SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Tra i casi simbolo c’è quello di Giovanni Nuvoli, agente di commercio algherese che nel 2007 fu costretto a lasciarsi morire di stenti, fame e sete per sfuggire a un accanimento terapeutico che lui stesso definiva una «inutile tortura». Il distacco del supporto ventilatorio, a cui era legato, venne impedito dall’intervento delle forze dell’ordine e della Procura, condannandolo a un’agonia crudele.

«A Giovanni e a tanti altri che hanno patito sofferenze inutili e insostenibili dobbiamo l’approvazione della legge Liberi Subito. Lo dobbiamo a loro e alle loro famiglie. Lo dobbiamo a Maddalena, moglie di Giovanni, che ha raccontato quel viaggio nell’oscurità dello Stato nel libro *Gli occhi che urlano».

Di Nolfo, da sempre impegnato sui diritti civili, rivendica il percorso che ha portato a questa proposta di legge: «Nel 2022 ho avuto l’onore di condividere l’impegno e la militanza con le attiviste e gli attivisti della campagna referendaria Eutanasia Legale: un’esperienza di cui la Sardegna tutta deve fare tesoro».

La proposta di legge "Liberi Subito Sardegna" porta la firma di tutti i gruppi di maggioranza, segno di una sensibilità trasversale su un tema che tocca molte famiglie. «L’ingiustizia che hanno subito loro, così come tante altre persone in Sardegna, merita una risposta rapida attraverso l’approvazione di questa legge».

L’Onorevole conclude con un ringraziamento all’Associazione Luca Coscioni e alla sua cellula sarda: «Il loro impegno costante ha reso possibile questa proposta di legge. Senza di loro, oggi non saremmo a questo punto. Senza di loro non esisterebbe la proposta di legge Liberi Subito. Grazie».

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