In questa Sardegna, dove il sole bacia le spiagge e il turismo prospera, si nasconde una verità cruda e insopportabile: la povertà dilaga come una pestilenza, divorando le anime di oltre il 41% dei sardi. Mentre parliamo di barchini di immigrati e di altre vanità, il popolo sardo muore di fame, schiacciato dalla morsa dell'inflazione e dai prezzi che salgono come un'onda maligna.
Dal 2020 al 2023, le famiglie di quest'isola hanno visto i loro redditi erosi di duemila euro, un furto perpetrato dall'aumento dei costi dell'energia e del cibo. A fine 2023, con un totale di 1,5 milioni di abitanti, ben 439.000 persone, quasi una su tre, viveva in un limbo di precarietà economica. Questo è il verdetto delle Acli, basato sull'implacabile realtà dei dati Istat.
Il nostro popolo è alla mercé di una fragilità sociale che non conosce confini. Il 69,3% delle famiglie non può neanche sognare di risparmiare, mentre il 56,6% è incapace di affrontare spese impreviste. Per molti, arrivare a fine mese è diventato un calvario, con il 41,2% delle famiglie che naviga in acque di difficoltà o grande difficoltà economica, e solo un misero 7,5% che può dire di vivere con facilità o molta facilità.
Questo quadro, non solo fragile ma tragico, rivela la verità: il rischio di povertà non è un'ombra, ma una realtà che colpisce come un pugno.
Il 35,7% delle famiglie giudica le proprie risorse come scarse o assolutamente insufficienti, un peggioramento che parla di un'agonia economica aggravata da un'inflazione che non conosce pietà e da costi energetici che sono diventati un'arma contro il popolo.
Mauro Carta, presidente delle Acli della Sardegna, denuncia questa situazione con la veemenza di chi conosce il dolore della propria terra: "La povertà delle famiglie sarde continua ad essere costante, chiediamo che le forze politiche si interroghino sulle ragioni profonde di questa difficile situazione e agiscano al più presto".
La Sardegna è in ginocchio, e mentre ci perdiamo in corbellerie, il popolo soffre. È tempo di agire, di combattere questa guerra contro la povertà con la stessa determinazione con cui affrontiamo ogni altra battaglia. La Sardegna deve risorgere, non possiamo più permettere che la fame e la disperazione siano il nostro destino.