Le difficoltà
economiche e la precarietà incidono pesantemente sul benessere mentale dei
sardi. L’Isola detiene il triste primato del più alto tasso di suicidi in
Italia?: 20,4 casi ogni 100mila uomini (e 4,5 donne) – più del doppio
rispetto alla media delle regioni del Sud?. Questo dato allarmante, evidenziato
da un’indagine di Telefono Amico, suggerisce una diffusa condizione di disagio.
Secondo gli esperti, situazioni economiche difficili e isolamento sociale
sono tra le cause scatenanti di molti gesti estremi?. La cronaca locale
purtroppo riporta periodicamente suicidi di piccoli imprenditori schiacciati
dai debiti, padri di famiglia rimasti senza lavoro, giovani disoccupati con
depressione.
Senza arrivare
agli estremi, sono in aumento i disturbi depressivi, ansia e altri problemi
psicologici legati allo stress economico. Un indicatore indiretto è il
consumo di antidepressivi in Sardegna, superiore alla media nazionale (48,2
dosi giornaliere ogni mille abitanti contro 44,6)?. Nell’anno della
pandemia si è registrato un boom di psicofarmaci, ma anche nel post-Covid l’uso
rimane elevato, segno che molte persone faticano a “ritrovare la serenità” in
questo contesto incerto. Medici e psicologi locali parlano di un crescente mal
di vivere: attacchi di panico, insonnia, senso di inutilità, specialmente
tra i giovani senza occupazione stabile e gli ultracinquantenni espulsi dal
mondo del lavoro.
Un altro
campanello d’allarme è l’aumento di dipendenze e condotte autodistruttive.
La Sardegna purtroppo eccelle anche per consumi di alcol e fumo (il 20,4% dei
sardi sopra i 14 anni fuma, più della media nazionale?) e soprattutto gioco
d’azzardo. I numeri sono impressionanti: nel 2023 i sardi hanno speso
oltre 3,7 miliardi di euro in giochi (slot machine, scommesse, lotterie), a
fronte di 2,1 miliardi nel 2022?. In un solo anno la cifra è quasi raddoppiata.
Gli esperti prevedono che entro il 2025 la spesa annua in azzardo potrebbe
eguagliare quella alimentare – uno scenario inquietante, che evidenzia come
intere famiglie brucino nei giochi la stessa quota di reddito destinata al
cibo?. Le zone più povere sono quelle che spendono di più in lotterie e
slot?, segno di una ricerca disperata di denaro facile o forse di
un’evasione dalla realtà. In Gallura, ricca area turistica, si sono giocati 126
milioni di € in un anno solo nella città di Olbia?; ma anche nei piccoli centri
dell’interno la ludopatia dilaga (a Siniscola la spesa pro capite annua
supera i 3.600 €?, quasi una pensione minima). Le conseguenze sociali sono
pesanti: indebitamento, usura, famiglie distrutte.
Sul fronte
delle dipendenze, gli operatori segnalano un aumento anche del consumo di
droghe (soprattutto cannabis e cocaina) tra i giovani senza prospettive, e
di alcolismo tra persone di mezza età rimaste sole o disoccupate. La
combinazione di solitudine, mancanza di lavoro e impoverimento crea terreno
fertile per queste valvole di sfogo pericolose. La stessa solitudine
degli anziani nei paesi spopolati è un dramma silenzioso: villaggi dove
restano poche decine di residenti, spesso ultrasettantenni, privi di reti
familiari vicine dopo che figli e nipoti sono emigrati. Si parla di “isole
nell’isola” – comunità isolate dove i pochi rimasti si sentono abbandonati
dallo Stato e dal mondo?. Non stupisce che in tali contesti si sviluppino
depressione e rassegnazione.
La
crisi abitativa ed economica in Sardegna non è fatta solo di numeri, ma di vite
in difficoltà. Dietro le statistiche ci sono giovani che rinunciano ai
propri sogni, genitori che si sentono dei falliti perché non riescono a
mantenere la famiglia, anziani che vivono gli ultimi anni in angoscia.
Psicologi e assistenti sociali nelle città come Alghero riportano un aumento di
richieste di aiuto: chi per attacchi d’ansia legati ai debiti, chi per
depressione dopo l’ennesimo lavoro perso, chi per dipendenza dal gioco. La salute
mentale diventa dunque un fronte di emergenza parallelo a quello economico.
Come ha notato un operatore del Telefono Amico, “alla base di tutto c’è un
profondo disagio spesso causato dalla solitudine”?– una solitudine che,
paradossalmente, si può provare anche vivendo in città turistiche affollate, se
non ci si sente più parte attiva della comunità.