Ecco che ci risiamo: un altro morbo che giunge a minacciare la serenità globale, stavolta arrivando direttamente dall’Australia. Il virus dell’influenza A(H3N2) – chiamiamolo pure il nuovo spauracchio stagionale – ha già dimostrato in patria di saper far danni, e ora si prepara a sferrare il suo attacco anche qui.
Ma c’è una novità che non può passare inosservata: questo virus non si accontenta di metterci a letto con febbre e dolori; punta dritto al cervello.
Proprio così: ci troviamo di fronte a una forma influenzale che, oltre ai sintomi classici – febbre alta, tosse, dolori articolari – può causare complicazioni neurologiche. Non è più solo un mal di testa passeggero; qui parliamo di difficoltà cognitive, confusione e persino l’incapacità di riconoscere chi ci sta davanti.
Perché stupirsi, dunque, se qualcuno già parla di una minaccia che fa tremare più delle classiche influenze?
Matteo Bassetti, voce ormai immancabile quando si parla di malattie infettive, ha portato l'esempio di un paziente di 76 anni colpito dal virus che ha iniziato a manifestare questi sintomi inquietanti. Quindi, non solo febbre e tosse: l’H3N2 gioca sporco e si prende anche la mente. In Australia, la situazione è stata già chiara e non si sono risparmiate preoccupazioni.
“Non è una mutazione improvvisa”, sottolinea l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco. E qui viene il punto: ciò che sembra nuovo è solo la consapevolezza ritrovata del potenziale danno che questi virus possono causare. La differenza? Oggi lo sappiamo e, come al solito, la paura fa il resto.
I sintomi sono chiari e spietati: febbre alta (oltre 38°C), tosse secca, dolori muscolari e stanchezza. Ma è l’impennata dei casi con complicazioni neurologiche a far drizzare le antenne. Quanti tra noi si sono davvero preparati a un’influenza che minaccia di più di un semplice mal di gola?
La prevenzione resta un mantra ripetuto allo sfinimento: vaccinarsi, lavarsi le mani, evitare luoghi affollati.
Ma diciamolo, con la stagione alle porte e questo nuovo ‘campione’ virale in agguato, la sensazione è che il solito arsenale di raccomandazioni possa non bastare.
Stiamo entrando in una stagione che promette di essere tutto tranne che tranquilla, e il consiglio è di non prenderla alla leggera. La sfida contro l'influenza australiana 2024 è appena iniziata, e potrebbe rivelarsi più dura del previsto.