La nicotina è un nemico invisibile che, ogni anno, uccide circa 8 milioni di persone in tutto il mondo, e di queste, un milione muore a causa del fumo passivo. In Italia, i numeri fanno riflettere: più di 10 milioni di fumatori, un numero in crescita negli ultimi anni, influenzato anche dallo stress della pandemia. Eppure, c’è un dato che porta speranza: più del 90% dei fumatori italiani riesce a smettere senza alcun tipo di aiuto, mediamente dopo sei tentativi.
Ma come si riesce a liberarsi da questa abitudine? I metodi per dire addio alla sigaretta sono tanti e a volte, sorprendentemente, persino bizzarri. C’è chi riesce a smettere dopo una forte influenza, chi dopo un brutto spavento, o chi ancora si sveglia un giorno con un pensiero chiaro: non voglio più fumare. Io stesso, fumavo un pacchetto al giorno.
Mi sembrava impossibile smettere, e invece, senza una logica precisa, senza aiuti miracolosi, ho deciso di mettere fine a questo vizio. Addirittura, portavo con me un pacchetto con una sigaretta dentro… e non mi è mai passato per la testa di accenderla.
D’altronde, il pericolo non è solo la sigaretta, ma la nicotina stessa: il cosiddetto “killer silenzioso”. Questo veleno non solo lega al gesto del fumare, ma crea anche connessioni con altre abitudini: il caffè, un drink, momenti sociali… La nicotina intreccia un circolo vizioso difficile da spezzare. Eppure, infrangere queste abitudini è possibile.
È proprio questa la chiave: infrangere. Invece di pensare “non riesco”, iniziate a vedere ogni tentativo come un passo in avanti. Provate a cambiare le routine, spezzate l’automatismo. E quando inizierete a vedere la sigaretta come il peggior nemico, saprete di avere vinto la vostra battaglia. Smettere di fumare è un cammino, a volte lungo e faticoso, ma a ogni tentativo si è sempre più vicini al traguardo.