La Capitaneria di Porto di Cagliari amplia la propria flotta con l’arrivo della Nave CP 421
“Roberto ARINGHIERI”, seconda di una nuova classe di unità navali denominata
“Angeli del Mare”, progettate per la ricerca e il salvataggio in mare, dedicate al
personale del Corpo che ha perso la vita durante il servizio e a cui è stata conferita la
medaglia d’oro per l’altissima professionalità ed il senso del dovere.
Compiti e missioni
La Nave “Aringhieri”, così come la gemella “Natale De Grazia”, prima della classe,
risponde alle caratteristiche di una nuova tipologia di navi pensate e progettate per
assolvere i compiti di ricerca e soccorso in mare anche in condizioni meteomarine
estreme.
Eccellenza della cantieristica italiana e vanto delle capacità marinaresche del nostro
Paese, si distingue per essere una delle navi del comparto SAR (Search and Rescue)
più grandi al mondo, nonché la più lunga imbarcazione “autoraddrizzante” ed
“inaffondabile” mai costruita in Italia.
La “Aringhieri”, con i suoi 10 uomini di equipaggio,
rappresenta il meglio della tecnologia navale di oggi, con propulsione e strumenti di
comunicazione all’avanguardia. Una nave di oltre 33 metri con un sistema avanzato di
comando e controllo che assicura maggiore autonomia, maggiori capacità ricettive e
una migliore logistica per l’equipaggio e per il ricovero di naufraghi.
La nave è stata costruita negli stabilimenti di Messina, dai Cantieri Navali Intermarine
spa (Gruppo Immsi) di Sarzana ed è stata realizzata con fondi europei nell’ambito dei
Fondi Sicurezza Interna 2014-2020 – Azione specifica 70.2.AS2.
Caratteristiche tecniche
Nave Aringhieri, costruita in lega d’alluminio, disloca 150 tonnellate, è lunga 33,60
metri, larga 8,15 metri ed ha un pescaggio di 1,34 metri. Può operare in condizioni
estreme fino a mare Forza sei e con vento F9.
E’ spinta da due motori MTU-16V2000M96 ognuno in grado di sviluppare 1790 kW o
2490 hp alimentati a gasolio accoppiati a due idrogetti Kongsberg. Sono presenti a
bordo due generatori elettrici DDGG Deutz/Koelmo (2 x 85 KW).
La velocità massima
raggiungibile è di 31 nodi, l’autonomia e di 1000 miglia a 28 nodi. Il combustibile
imbarcato è pari a 55 mc di gasolio.
L’equipaggio è composto da un ufficiale (Tenente di Vascello) e da nove marinai; la
nave può ospitare un massimo di 200 persone di cui 50 ricoverate e sedute in locale
naufraghi con adiacente area di decontaminazione ed infermeria.
Come dotazioni elettroniche sono presenti un radar che opera in banda X
ed un radar che opera in banda S, due sistemi GPS, ECDIS, VSAT, radio
VHF/FM, due HF 500/150W RodeSwarts, il Warship AIS
NAVNET system, 1 ecoscandaglio ed un sistema di sorveglianza
optronico.
L’unità è dotata di un battello di servizio sul fly bridge, ha un’area dedicata per
operazioni tipo Vertrep/Medevac. E’ presente una gru poppiera da 0,5 tonnellate per
recupero naufraghi ed un monitore antincendio prodiero da 75 mc/h ad alta pressione.
Motto:
“TEMPESTATE MARIS SPE VOLAT“ : “nella tempesta del mare vola con speranza”.
Il Tenente di Vascello Roberto Aringhieri:
perse la vita esattamente 26 anni fa, il 28 ottobre del 1995, mentre operava quale
componente di un team ispettivo incaricato di verificare il carico trasportato da un
mercantile straniero. Circostanze drammatiche, queste, in virtù delle quali gli è stata
successivamente conferita la medaglia d’oro al merito di Marina.
Egli, infatti, recita la motivazione della medaglia, “…aveva chiesto ed ottenuto di essere
imbarcato su Unità navale assegnata a missione multinazionale di pace durante il
conflitto iugoslavo. Nel corso di una impegnativa operazione di polizia marittima, si
offriva volontario prodigandosi con generoso slancio, nonostante le avverse condizioni
ambientali, per aprire la strada al successivo impiego della squadra. In tale circostanza
rimaneva vittima di mortale incidente”.