Per l’Inps era cieco. Completamente cieco. Lo dicevano i certificati, lo ripeteva l’Ats, lo sostenevano pure i bollettini postali che ogni mese lo premiavano con 1300 euro d’invalidità. Per tredici anni.
E però, nella sua casa, i finanzieri ci hanno trovato una collezione di dvd porno. Che non è un reato, intendiamoci. Ma qualche domanda l’ha fatta nascere.
L’uomo – 68 anni, del Sassarese – è ora sotto processo con l’accusa di truffa ai danni dell’Inps. Secondo la Procura, ci avrebbe visto benissimo. O comunque abbastanza per camminare da solo, guardare prima a destra e poi a sinistra, infilare la chiave nella toppa e godersi la vita da pensionato. Alla faccia del buio.
Il particolare dei film porno è emerso ieri in aula, durante l’udienza davanti al giudice Claudia Sechi. A parlarne è stato un teste della polizia giudiziaria. Racconta del sequestro di quei dvd trovati ordinatamente stipati in casa. Non si sa se li guardasse davvero. Ma ce li aveva.
E questa, per l’accusa, è un’ulteriore prova. Avesse avuto davvero una cecità assoluta, si chiede il pubblico ministero Giovanni Porcheddu, che senso avrebbe avuto tenere lì quei film? Tesi magari discutibile, ma la domanda rimane.
Del resto, l’uomo non ha mai avuto né un bastone bianco, né un cane guida. Gli investigatori lo hanno seguito per mesi. Lo vedevano andare all’ufficio postale a riscuotere l’assegno – da solo. Tornava a casa – da solo. Faceva la spesa – da solo. In tutto questo, nessuno lo ha mai visto inciampare in un palo.
Secondo le carte, la pensione è stata percepita dal 2007 al 2020. Un danno all’Inps che la Procura calcola in 189mila euro. Non bruscolini. Ora, se il giudice dovesse condannarlo, dovrà restituirli. Sempre che li abbia ancora.
Il suo avvocato, Dario Masala, ha cercato di ridimensionare il dettaglio hot: possedere i dvd, ha detto, non è la prova che l’imputato li guardasse. Giusto. Ma forse nemmeno che fosse cieco.
Il processo è stato aggiornato al 22 ottobre. Chissà se nel frattempo la collezione sarà stata ampliata.