Incidente stradale sulla Statale 128: la tragica scomparsa di Martina Porcu

La comunità di Siurgus Donigala e i territori limitrofi della Trexenta sono stati scossi nella notte tra il 21 e il 22 aprile 2025 da un incidente stradale che ha causato la morte di Martina Porcu, ventenne originaria del paese. La dinamica, ancora in fase di accertamento, vede coinvolta un’automobile di modello Golf guidata da un 25enne di Ortacesus, il quale ha perso il controllo del veicolo all’altezza di una rotonda lungo la Statale 128, in territorio di Suelli. L’impatto violento contro la cunetta ha provocato il decesso immediato della giovane, mentre il conducente, ferito, è stato trasportato all’ospedale Brotzu di Cagliari, dove versa in condizioni non critiche. Le dichiarazioni del sindaco Antonello Perra hanno sottolineato il profondo vuoto lasciato da Martina, ricordata come una figura carismatica e determinata, reduce da un’esperienza di studio negli Stati Uniti. L’evento riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale in un’area geografica segnata da criticità infrastrutturali e precedenti incidenti, come quello del 2020 sulla Statale 457, dove un gregge di pecore invase la carreggiata causando un analogo scontro. La Statale 128, che collega i comuni della Trexenta, rappresenta un asse viario fondamentale per gli spostamenti tra i centri rurali e il capoluogo cagliaritano. Tuttavia, il suo tracciato – caratterizzato da curve pronunciate e segnaletica spesso insufficiente – è stato teatro di numerosi sinistri. L’incidente occorso a Martina Porcu si è verificato in prossimità di una rotonda situata nel territorio di Suelli, un nodo critico dove convergono flussi veicolari provenienti da direzioni multiple. Secondo le prime ricostruzioni, la Golf avrebbe sbandato durante la manovra di ingresso o uscita dalla rotatoria, finendo fuori strada. L’assenza di barriere di sicurezza adeguate avrebbe amplificato le conseguenze dell’impatto. Martina Porcu, studentessa ventenne di Siurgus Donigala, era nota nella comunità per il suo impegno accademico e la recente esperienza internazionale. Il sindaco Perra ha ricordato il suo “coraggio” e la “determinazione” nel confrontarsi con nuove culture durante l’anno trascorso negli Stati Uniti, elementi che la rendevano un simbolo di speranza per le giovani generazioni. La sua scomparsa prematura solleva interrogativi sulle politiche di prevenzione degli incidenti giovanili, spesso legati a fattori come l’inesperienza alla guida o la sottovalutazione dei rischi in tratti stradali complessi. Il territorio della Trexenta, sebbene pittoresco, presenta una rete viaria obsoleta, progettata decenni fa per volumi di traffico inferiori agli attuali. L’episodio del 2020 sulla Statale 457 – dove due auto investirono un gregge di pecore, causando la morte di una decina di capi – aveva già evidenziato la mancanza di sistemi di contenimento per animali selvatici o domestici. Quel caso, analogamente al recente incidente, coinvolse veicoli guidati da giovani (un 30enne e un 25enne), suggerendo un pattern ricorrente legato all’età dei conducenti e alla difficoltà di gestire situazioni improvvise. Nonostante i ripetuti appelli delle amministrazioni locali, interventi strutturali sulla Statale 128 sono rimasti frammentari. La rotonda di Suelli, in particolare, è priva di illuminazione notturna sufficiente e di dispositivi di rallentamento avanzati, come i dossi ottici o i segnali dinamici. La Regione Sardegna, attraverso documenti ufficiali, ha allocato fondi per la manutenzione stradale, ma la loro effettiva destinazione ai tratti più pericolosi rimane controversa. Il sindaco di Siurgus Donigala ha utilizzato i social media per esprimere il cordoglio della comunità, definendo Martina “un’anima luminosa” e sottolineando l’assurdità di una morte così precoce[1]. Il riferimento alla sua “guerra gentile” contro le avversità della vita ha risuonato profondamente tra i coetanei, innescando un dibattito pubblico sulla necessità di migliorare le opportunità per i giovani in aree periferiche, spesso costretti a spostamenti rischiosi per studio o lavoro. Nei giorni successivi al lutto, associazioni locali e gruppi studenteschi hanno annunciato marce simboliche lungo la Statale 128, chiedendo interventi immediati. Alcuni propongono l’installazione di telecamere di sorveglianza e la revisione dei limiti di velocità, mentre altri auspicano campagne educative nelle scuole per sensibilizzare sui pericoli della guida distratta. La Sardegna registra un tasso di incidentalità superiore alla media nazionale, con picchi nelle province interne e rurali. Secondo i rapporti dell’ATS (Azienda Tutela della Salute), il 40% degli incidenti mortali coinvolge giovani under 30, spesso in contesti notturni o con condizioni meteo avverse. La mancanza di trasporti pubblici efficienti costringe molti a utilizzare l’auto privata, aumentando l’esposizione al rischio. Esperti di mobilità suggeriscono un approccio integrato: potenziamento del trasporto collettivo, corsie preferenziali per mezzi pesanti e ciclabili parallele alle statali. Tecnologie come l’asfalto drenante o i sistemi di alert per ostacoli improvvisi potrebbero ridurre gli incidenti. Tuttavia, tali soluzioni richiedono investimenti consistenti e una pianificazione pluriennale, temi non sempre prioritari nell’agenda politica regionale. La morte di Martina Porcu non è un evento isolato, ma il sintomo di un malessere infrastrutturale che affligge molte aree della Sardegna. La sua storia, intrisa di promesse e progetti interrotti, impone una riflessione collettiva sulle responsabilità istituzionali e sociali nella prevenzione degli incidenti. Mentre la comunità di Siurgus Donigala elabora il lutto, l’auspicio è che questa tragedia possa tradursi in un impulso concreto per rendere le strade della Trexenta spazi più sicuri e inclusivi, onorando la memoria di chi, come Martina, guardava al futuro con coraggio e determinazione.

Cronaca

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