Sono iniziate nella serata di sabato 19 aprile, alle ore 19:30, le operazioni di ricerca di Giuseppe e Lorenzo Deiana, due giovani diportisti originari della Gallura, dispersi durante una battuta di pesca amatoriale nel tratto di mare antistante Capo Figari. Le ricerche, tuttora in corso, sono coordinate dalla Capitaneria di Porto di Olbia sotto la direzione del Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania.
Da cinque giorni, un dispositivo imponente e interforze presidia senza sosta l’area compresa tra l’Isola di Tavolara e la spiaggia di Capriccioli. Si tratta di una delle più estese operazioni di ricerca recenti sul territorio costiero sardo: un’azione corale che ha visto impiegati elicotteri, droni, sommozzatori, ROV (Remotely Operated Vehicle) e sonar a scansione laterale, per un totale di centinaia di ore di perlustrazione in mare, cielo e terra.
Il cuore operativo delle attività è Capo Figari, zona ben nota ai due giovani e loro consueta meta di pesca. È lì che sono stati rinvenuti diversi effetti personali, identificati con certezza dai familiari. Le ipotesi investigative restano aperte, ma si fa sempre più concreto il timore che l’imbarcazione su cui si trovavano i due fratelli possa essere affondata.
Particolare attenzione è stata dedicata alla triangolazione dei segnali telefonici, l’ultimo dei quali agganciato dalle celle di Nodu Pianu e Posada. In parallelo, sono stati ascoltati i responsabili degli approdi, gli equipaggi presenti nel golfo nella mattinata di sabato, e sono stati analizzati i profili social dei giovani scomparsi per ricostruirne gli ultimi movimenti.
Fondamentale, nel corso di queste giornate, è stato l’apporto della comunità. Decine di volontari – cittadini, pescatori, amici, conoscenti – si sono uniti agli uomini della Guardia Costiera, dei Vigili del Fuoco, della Polizia di Stato, dei Barracelli e della Protezione Civile. Un’onda silenziosa e composta di solidarietà concreta, che ha affiancato le forze istituzionali nelle ricerche via terra e via mare.
Tra le ipotesi ancora al vaglio, non si esclude che i due giovani, sopravvissuti all’eventuale naufragio, abbiano potuto raggiungere a nuoto la costa e cercato riparo nelle zone interne del promontorio. Per questo motivo, sono stati battuti anche i sentieri e le zone più impervie dell’entroterra.
La Capitaneria di Porto di Olbia rinnova l’invito alla popolazione: chiunque fosse in possesso di informazioni utili è pregato di contattare immediatamente le autorità competenti. Allo stesso modo, chi intende unirsi alle ricerche è invitato a coordinarsi preventivamente con i referenti operativi per garantire l’efficacia delle attività ed evitare sovrapposizioni.
A Capo Figari si continua a cercare. Con rispetto. Con determinazione. Con la speranza intatta.