Nulla potrà mai riportare indietro il loro caro, ma i familiari di Raffaele Degioannis potranno quanto meno rendergli un po’ di giustizia. A conclusione delle indagini preliminari del procedimento penale sul tragico incidente costato la vita al sessantottenne cagliaritano, e accaduto la sera del 28 settembre 2021, alle 20.30, a Dolianova (provincia del Sud Sardegna), mentre percorreva via Cagliari in sella alla sua bicicletta elettrica, il Pubblico Ministero della Procura del capoluogo sardo, dott. Marco Cocco, ha chiesto il rinvio a giudizio per l’automobilista indagato fin da subito e accusato di aver provocato il fatale tamponamento a catena di cui è rimasto vittima il pensionato: si tratta di A. P., 33 anni, di Dolianova. Riscontrando la richiesta, il Gup del Tribunale di Cagliari, dott. Giorgio Altieri, ha dunque fissato per il 9 marzo 2023, alle 9, presso il Palazzo di Giustizia cittadino, l’udienza preliminare di un processo dal quale i congiunti di Degioannis, assistiti da Studio3A, si aspettano risposte.
Come ricostruito dalla perizia cinematica che il Sostituto Procuratore ha affidato all’ing. Silvia Falqui Cao, la causa preminente del sinistro è stata individuata nel mancato rispetto della distanza di sicurezza da parte dell’imputato, oltre che nell’eccessiva velocità tenuta. Il trentatreenne del posto, che percorreva via Cagliari, tratto della Provinciale 14, diretto da Dolianova verso la Statale 387, alla guida dei una Peugeot 108 in cui si trovavano a bordo anche la moglie e i due figli minori, marciando a una velocità stimata di 85 km/h, superiore al limite stabilito in quel punto di 70 km/h, non si è avveduto in tempo che l’automobilista che lo precedeva nella stessa direzione, un trentacinquenne anche lui di Dolianova, al volante di una Peugeot 308, aveva frenato alla vista della bicicletta elettrica E-Mootika di Degioannis, che procedeva a sua volta davanti a lui, per evitare qualsiasi rischio di contatto.
A. P., essendo troppo vicino alla vettura che aveva davanti, ha frenato bruscamente e ha tentato di superarla per non urtarla, ma non c’è riuscito, colpendola sullo spigolo posteriore sinistro con lo spigolo anteriore destro della sua auto. E a causa del violento tamponamento subito, che ha distrutto e proiettato fuori strada anche i veicoli, la Peugeot 308 è stata a sua volta sospinta in avanti travolgendo con la fiancata la bici e il ciclista, che è anche finito sotto la macchina. Il resto, purtroppo, è tristemente noto.
Estratto dai vigili del fuoco di Cagliari e condotto in ambulanza in condizioni disperate all’ospedale di Brotzu, Degioannis, che era conosciutissimo in città per aver gestito per tanti anni, prima di andare in pensione nel 2020, un’edicola, è deceduto dopo cinque giorni di agonia, il 3 ottobre, a causa dei gravissimi politraumi riportati, in particolare un trauma cranio-encefalico e toracico.
All’indomani della sua morte la Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio stradale iscrivendo nel registro degli indagati A. P., mentre non sono state ravvivate responsabilità in capo all’altro automobilista, che pure ha materialmente investito il sessantottenne. I familiari della vittima, per essere assistiti, attraverso il responsabile della sede di Cagliari, dott. Michele Baldinu, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini. Un’inchiesta culminata con la richiesta di rinvio a giudizio formulata lo scorso 12 dicembre dal Pubblico Ministero a carico dell’indagato, a cui si imputa, per citare l’atto, di aver causato la morte di Degioannis “per colpa, consistita nella violazione degli articoli 140, 142 (eccesso di velocità, ndr) e 149 D (mancato rispetto della distanza di sicurezza, ndr) del Codice della Strada, e comunque per imprudenza e negligenza nella guida”. E con l’avviso, “fresco” del 17 gennaio 2023, di fissazione dell’udienza preliminare da parte del Gup per il 9 marzo.