“Un altro atto, l’ennesimo, con cui la direzione generale e
sanitaria della ASL Sulcis Iglesiente intende demolire e sabotare la sanità di
Iglesias ed il suo ospedale C.T.O.
E’ questa la notizia che ho appreso nelle prime ore di questa giornata”.
“Sembra che la ASL stia predisponendo il trasferimento, immediato, di due
incubatori per emocoltura all’ospedale Sirai di Carbonia.
Nei giorni scorsi, sulla stampa, veniva raccontata la mia gioia e soddisfazione per i
lavori svolti nel laboratorio analisi del C.T.O. di Iglesias, che ha tutte le carte in
regola per diventare un punto di eccellenza regionale.
Oggi mi ritrovo a scoprire
che si continua a depredare la struttura con questi atti”.
Il problema è serio e grave, si sta privando il laboratorio di Iglesias di due strumenti
fondamentali. Inoltre l’azienda andrà a spendere delle cifre considerevoli, con
l’unico fine di sabotare Iglesias.
Si apprende che la nuova strumentazione dedicata all’incubazione delle
emocolture, ovvero dei prelievi di sangue eseguiti su speciali bottiglie da pazienti
ad elevato rischio settico, sarà installata la settimana prossima presso il P.O. del
Sirai.
E’ strano, quasi ridicolo, che qualcuno decida di far installare e trasferire tutta la
Microbiologia a Carbonia andando in contrasto ad una determina di appena 3 mesi
fa. Una decisione che sicuramente non giova ai pazienti.
“Ho trovato, nei giorni scorsi, un ospedale con reparti ristrutturati e molto ben
manutentati; dotati di attrezzature di ultima generazione e con un personale
sanitario con una grande abnegazione per il lavoro.
Il C.T.O. di Iglesias merita davvero questa fine?”.
“C’è da precisare che l’ospedale Sirai di Carbonia ed il suo laboratorio analisi, non
è assolutamente idoneo per ricevere questa strumentazione e per svolgere il lavoro
preposto. Se la notizia fosse vera ed ufficiale, sarebbe una vera follia, l’ennesima!”.
“Penso che sia l’ora di ottenere risposte. Non c’è più il tempo di demolire ospedali.
Qualcuno deve darci queste risposte prima che ce le dia la Magistratura o la Corte
dei Conti” .