“Deus ti salvet Maria” a Gerusalemme con Maria Giovanna Cherchi e Fausto Leali

Sarà l'abbazia di San Pietro di Sorres a Borutta a ospitare lunedì 3 luglio alle 19 la presentazione del video musicale “Deus ti salvet Maria”, registrato a Gerusalemme da Maria Giovanna Cherchi, con la partecipazione straordinaria di Fausto Leali. Insieme alla cantante, interverranno padre Luigi Tiana, abate del monastero, Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta, che ha dato un sostegno alla realizzazione del video, il produttore discografico Renato Piccinnu e il regista Mauro Fancello, autore delle immagini. Concluderà la serata un momento musicale curato da Maria Giovanna Cherchi, accompagnata al pianoforte dal maestro Maurizio Bizzarro. Da tempo la cantante di Bolotana coltivava l'idea di ambientare un video con la preghiera dedicata alla Madonna in un luogo suggestivo come Gerusalemme, città cara ai fedeli di Cristianesimo, Ebraismo e Islam. Con Fausto Leali garantisce un duetto inedito e intenso di notevole impatto emotivo. «Fausto è uno dei più grandi artisti che il panorama italiano abbia prodotto in campo musicale – dice Maria Giovanna Cherchi –. Una voce unica e potente, che ha dato profondità e austerità alla nostra preghiera per eccellenza». Un brano scelto anche per desiderio di Leali. L’arrangiamento, inoltre, è stato pensato appositamente per il suo vissuto musicale, per la sua voce nera, alla quale è affiancata quella sardissima di Maria Giovanna e dei Black Soul Gospel Choir, diretti dal maestro Francesco Mocci, che hanno ricreato un’atmosfera di preghiera condivisa. La scelta di ricantare “Deus ti Salvet Maria” ha rappresentato per la cantante bolotanese la possibilità di ricordare il vasto patrimonio di canti religiosi paraliturgici dell’isola e un modo per ripercorrere gli studi teologici intrapresi. Tra i desideri di entrambi gli artisti c’è anche quello di omaggiare la grande Maria Carta. Il “Deus ti salvet Maria” è sicuramente il canto religioso più amato dai sardi e anche il più noto e apprezzato fuori dall'isola. Maria Carta nei suoi concerti eseguiva la versione in logudorese di una melodia le cui origini risalgono al XIII secolo. Un aspetto sottolineato da Leonardo Marras, presidente della Fondazione intitolata a Maria Carta: «Abbiamo sostenuto l’iniziativa che valorizza e promuove uno dei brani più conosciuti del patrimonio musicale sardo anche grazie a Maria Carta, che con la sua voce ha portato in giro per il mondo la preghiera dei sardi».

Cronaca

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