La vicenda del concerto di Marco Mengoni a Cagliari per il Capodanno si trasforma in un simbolo della disorganizzazione. Inizialmente, il Comune di Cagliari aveva annunciato che tutti i possessori di pass garantiti dal sito del Box Office sarebbero stati ammessi al concerto, una rassicurazione data dall'assessora alla Cultura Maria Dolores Picciau. Tuttavia, questa promessa si è scontrata con la realtà di un sito web incapace di gestire l'alta domanda, lasciando fan confusi e delusi quando il sistema è andato in crash prima ancora dell'apertura delle registrazioni.
La situazione è stata ulteriormente complicata da cambiamenti confusi e last-minute nelle regole per accedere all'evento. Nonostante la promessa di accesso per tutti i possessori di pass, è stato poi annunciato che la selezione avverrebbe ai cancelli, con l'ingresso chiuso una volta raggiunta la capienza massima di 29.000 spettatori. Questa manovra ha creato un'incertezza ancora maggiore, lasciando i partecipanti a chiedersi se il loro pass garantisse effettivamente l'ingresso.
Ulteriore confusione è stata generata dalla comunicazione di un indirizzo web errato per la prenotazione dei biglietti. Il sito indicato, già oberato dalla mole di accessi, è andato in crash, lasciando gli utenti senza risposte. Circa 30 minuti dopo, è stato comunicato il sito corretto, creando ulteriore frustrazione e caos tra coloro che cercavano di assicurarsi un posto all'evento.
Questo caos organizzativo non solo ha causato frustrazione tra i fan desiderosi di partecipare al concerto, ma ha anche sollevato dubbi sulla capacità degli organizzatori di gestire eventi di grande portata. Il disastro tecnico del sito del Box Office e le successive modifiche confuse sulle politiche di accesso all'evento sono esempi lampanti di una mancanza di pianificazione adeguata e di comunicazione chiara.
In una città che aspira a essere un punto di riferimento culturale, questi errori non sono solo imbarazzanti, ma sollevano interrogativi seri sulla competenza e l'efficienza delle autorità coinvolte. Questo episodio dovrebbe servire da monito per il futuro: la grandezza di un evento culturale non si misura solo nella scelta degli artisti, ma anche nella capacità di organizzare e gestire l'evento in modo fluido e accessibile.