A Lodè questo Natale brilla di una luce diversa. Non è il luccichio delle vetrine o il bagliore artificiale delle luminarie cittadine, ma una luce più autentica, più vera. È la luce dei bambini, della loro fantasia e delle loro mani che trasformano ciò che è scarto in bellezza.
Il progetto “Coloriamo il Natale”, voluto dall’amministrazione comunale in collaborazione con Ciclat-DlrAmbiente, non è solo un’iniziativa di decoro urbano. È una lezione di vita. Per mesi, i piccoli abitanti di Lodè, dalle scuole dell’infanzia alle medie, hanno lavorato con dedizione per dare nuova vita a ciò che altri avrebbero buttato via. Bottiglie di plastica, vecchi cd, cartoncini dimenticati, tappi di sughero: tutto è stato raccolto, ripensato, trasformato. E nelle loro mani, queste cose hanno smesso di essere rifiuti.
Sono diventate stelle, alberi, decorazioni che ora animano le strade e le piazze del paese.
Stamattina, il paese si è fermato a guardare. I bambini, accompagnati da insegnanti, genitori e cittadini, hanno lasciato le aule per appendere le loro creazioni nei luoghi simbolo di Lodè. All’ingresso del paese, sotto il portico del comune, nella piazza di Sant’Antonio: ogni angolo si è trasformato in un’esplosione di colori e di forme. Ma è stato molto più di questo. È stato il trionfo della collaborazione, dello sforzo condiviso. "Le luci di Natale più belle sono quelle dei nostri bambini e delle loro decorazioni," ha detto la sindaca Antonella Canu, con una commozione che non si può nascondere dietro le parole.
E non ha torto. Questo progetto è una risposta silenziosa ma potente a un mondo che consuma e spreca senza pensare. È un messaggio che viene dal basso, dai più piccoli, che hanno imparato non solo a non buttare via, ma a vedere il potenziale nascosto in ciò che sembra inutile.
Hanno imparato che la bellezza non è mai sprecata, che ogni cosa, se guardata con gli occhi giusti, può essere salvata e trasformata.
"È stato un progetto molto educativo," ha aggiunto la sindaca, ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile questa magia: la scuola, il dirigente, gli insegnanti, il personale ATA e i genitori. Una comunità intera che ha dimostrato che, quando si lavora insieme, si possono fare miracoli.
Anche l’assessora Loredana Calvisi ha sottolineato il valore di questa iniziativa. "Ci auguriamo che progetti come questi possano sviluppare nei bambini una nuova coscienza sostenibile," ha dichiarato. E Lodè, ai piedi del Parco di Tepilora e della Riserva Mab Unesco, diventa così un esempio per tutti. Un piccolo borgo che insegna una grande lezione.
E mentre gli alunni tornavano a scuola per chiudere il progetto e ricevere i loro gadget realizzati con materiali riciclati, il paese rimaneva lì, ad ammirare il loro lavoro. Gli addobbi appesi non sono solo decorazioni: sono simboli. Simboli di speranza, di rinascita, di una comunità che sa ancora ascoltare i suoi bambini e imparare da loro. E in questo Natale, tra tutte le luci, quella di Lodè è forse la più vera.