Pagamenti PAC, allarme del Centro Studi Agricoli: “Mancano all’appello oltre 182mila ettari. Subito risposte o sarà mobilitazione”

  Il Centro Studi Agricoli lancia l’allarme sui mancati pagamenti legati alla Domanda Unica PAC 2024, con particolare riferimento ai terreni con pascolo cespugliato in PLT (Pratiche Locali Tradizionali). Secondo i dati diffusi dall’associazione, sarebbero oltre 182.000 gli ettari rimasti senza pagamento, a fronte di un impegno annunciato dall’assessorato regionale all’Agricoltura già nel mese di gennaio.

Una situazione che il presidente del CSA, On. Tore Piana, definisce “pesantissima per le aziende agricole sarde”, e che ha spinto l’associazione a inviare una lettera formale via PEC all’assessore Gianfranco Satta, chiedendo lo sblocco immediato dei fondi entro dieci giorni. In caso contrario, si preannuncia una manifestazione sotto il Consiglio Regionale, per chiedere anche le dimissioni dell’assessore.

Nella missiva ufficiale, il Centro Studi Agricoli sottolinea come, nonostante le rassicurazioni dell’assessore, “dal mese di febbraio Argea avrebbe dovuto effettuare il pagamento di 500 mila ettari di PLT, con tara al 50%”. Tuttavia, l’ultimo decreto di pagamento emesso da Argea lo scorso 28 marzo riguarda solo 68.000 ettari per circa 6.500 aziende agricole, con un importo complessivo di 8,9 milioni di euro, ovvero appena il 26% di quanto previsto. Secondo i calcoli del CSA, mancherebbero all’appello oltre 26 milioni di euro per le sole PLT, mentre 183 milioni di euro è il totale complessivo ancora non erogato tra PAC e CSR.

“Gli allevatori delle zone interne – scrive il CSA – stanno pagando sulla loro pelle le conseguenze di una burocrazia asfissiante. Si tratta per lo più di terreni a uso civico, concessi dai Comuni e di difficile conduzione, che invece andrebbero premiati”. La preoccupazione riguarda non solo il ritardo nei pagamenti, ma anche le anomalie bloccanti generate dai sistemi di controllo basati sulla “Carta dei Suoli” e sull’algoritmo di intelligenza artificiale adottato da Argea.

L’associazione agricola, che si è già detta pronta a scendere in piazza, convocherà il proprio direttivo mercoledì 2 aprile per valutare le modalità della protesta. Contestualmente, nella lettera inviata all’assessore, si chiede che “Argea completi i pagamenti nella prima decade di aprile”, richiamando la responsabilità dell’amministrazione regionale per un impegno non mantenuto.

“Le aziende agricole sarde – conclude la nota – non possono più attendere. Serve una risposta immediata e concreta per evitare il collasso economico di centinaia di imprese che non hanno alcuna colpa per i ritardi accumulati.”

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