Il progetto del treno a idrogeno, calato dall’alto e senza concertazione, ha ricevuto un secco rifiuto da parte di Christian Mulas, presidente della V Commissione Consiliare Ambiente. Mulas ha dichiarato la sua opposizione netta durante un incontro con i cittadini, sottolineando l’urgenza di un trasporto pubblico che sia efficace e sostenibile.
“Il sistema di trasporto pubblico di Alghero necessita di un cambiamento radicale, non di un esperimento rischioso”, ha affermato Mulas. Secondo il presidente, la proposta del treno a idrogeno non solo è sperimentale, ma comporta rischi significativi per la mobilità della comunità e l’uso di terreni agricoli per espropri.
“Non possiamo accettare che gli agricoltori siano sacrificati per un progetto incerto, che utilizza fondi PNRR e ignora le vere esigenze della nostra popolazione”, ha aggiunto.
La recente riunione a Santa Maria La Palma ha confermato l’ampia disapprovazione della comunità verso questo progetto. Mulas ha evidenziato come l’incontro sia stato fondamentale per raccogliere la voce dei cittadini e dei comitati, che hanno espresso chiaramente la loro opposizione. “Gli algheresi non vogliono essere cavie per un’iniziativa fallimentare. La metrotranvia è l’unica soluzione concreta e sostenibile per collegare il centro città all’aeroporto, Sassari e Porto Torres”, ha detto.
Mulas ha inoltre sottolineato le problematiche legate al costo elevato e alla scarsa frequenza del treno a idrogeno. “Il paradosso è evidente: chi abita ad Alghero continuerà a preferire l’auto, vista l’inefficacia di questa proposta. È una scelta che mina le promesse di una mobilità sostenibile”, ha spiegato.
Il presidente ha ribadito che il progetto regionale rappresenta un’imposizione insensata, in continuità con politiche passate che non hanno mai preso in considerazione le reali necessità della popolazione. “Chiediamo una mobilità integrata e moderna. Continuare con soluzioni frammentate è inaccettabile”, ha dichiarato.
Nei prossimi giorni, Mulas convocherà una commissione aperta ai comitati dell’agro, alle associazioni ambientaliste e ai cittadini, per discutere l’argomento e pianificare strategie condivise. “È tempo di ascoltare chi vive il territorio e agire con responsabilità”, ha concluso.