Cagliari, 25 novembre 2024 – Non c’è spazio per gli allarmismi quando si parla delle coperture per la specialistica ambulatoriale privata in Sardegna. L’Assessorato Regionale alla Sanità rassicura: la sentenza n. 141/2024 della Corte Costituzionale ha chiarito una volta per tutte che i tetti di spesa nazionali in sanità non si applicano alla Sardegna. Dal 2006, infatti, l’isola si autofinanzia in questo ambito, con la sola condizione di garantire l’equilibrio di bilancio regionale.
Questa pronuncia segna una svolta importante. A partire dalla Finanziaria 2025, il tetto di spesa per le prestazioni erogate, inclusi i servizi del privato accreditato, potrà essere modulato sulla base del fabbisogno reale, offrendo maggiore flessibilità al sistema sanitario regionale.
Per quanto riguarda i fondi destinati alla riduzione delle liste d’attesa, l’Assessorato sottolinea che le risorse stanziate per il 2024 saranno integralmente utilizzate entro l’anno, grazie alle erogazioni previste da Ares. Questo garantirà un impatto immediato sulla programmazione delle strutture sanitarie, sia ordinaria che straordinaria, coprendo anche i mesi futuri fino a esaurimento dei fondi disponibili.
E se dovessero avanzare risorse? Nessun problema. Gli stanziamenti inutilizzati rientrerebbero automaticamente nel bilancio regionale per essere immediatamente reimpiegati con le stesse finalità nel 2025, assicurando continuità e capacità di intervento.
In un contesto nazionale spesso ingessato dai limiti della spesa pubblica, la Sardegna si conferma un’anomalia virtuosa. Il vero banco di prova sarà ora tradurre questa libertà in servizi più efficienti per i cittadini, senza cadere nelle inefficienze che troppo spesso affliggono la gestione pubblica.