E' stato un successo la prima edizione del progetto "Isula, viaggio esperienziale nelle meraviglie della Sardegna", che si è svolto tra le località di Cagliari, Lunamatrona, Siddi e Pau per 5 weekend, a cavallo tra novembre e dicembre 2021. E' stato un successo sia dal punto di vista dei numeri, con oltre 300 partecipanti malgrado le condizioni meteo proibitive dei primi due appuntamenti, sia dal punto di vista della critica, con il 100% di utenti soddisfatti, come emerso dai questionari di qualità fatti loro compilare prima, durante e dopo l'esperienza di visita. Pensate che oltre il 90% dei partecipanti si è detto molto soddisfatto.
Il turismo esperienziale viene quindi riconosciuto quale fattore di allungamento della stagione turistica e quale strumento di lotta allo spopolamento delle aree interne, ragioni per le quali il progetto "Isula" è stato finanziato dalla Regione della Sardegna, Assessorato del Turismo L.R. n. 7/55 anno 2020.
Ma cosa è il turismo esperienziale? Il turismo esperienziale ed emozionale è, già da diversi anni, una delle più importanti tendenze del turismo internazionale. Con il turismo esperienziale il visitatore e il turista, diventano parte attiva del progetto di visita. Non si tratta più della visita ad un museo o a un'area archeologica che si manifesta attraverso l'interlocuzione solitaria della persona con i reperti, i pannelli esplicativi o un'audioguida.
Si tratta viceversa di immergersi nella cultura di un luogo, vivendo in mezzo alle persone del posto e alle tradizioni del territorio, andando alla scoperta del cosiddetto "genius loci". E' una forma di turismo lenta, dove più che decidere dove andare, conta farsi un'idea di quali esperienze si vogliano vivere.
Per raggiungere questi obiettivi, con il turismo esperienziale, si usano tutti e 5 i sensi: la vista e l'udito com'è facile immaginare, ma anche il tatto, il gusto e persino l'olfatto.
Quello che solitamente si fa fatica a comprendere semmai, come emerso anche dai nostri questionari, è cosa sia davvero, il turismo esperienziale. Significa ad esempio andare a visitare la Sella del Diavolo accompagnati da un archeologo che ci racconta tutto sulla storia del luogo e delle testimonianze archeologiche emerse dagli scavi, ma significa anche essere accompagnati da un biologo che si spiega quali siano le essenze e gli endemismi del territorio e ci insegna, utilizzando bacche e foglie raccolti sul posto, a creare un ottimo distillato da degustare sul momento.
Significa visitare i complessi nuragici e prenuragici sulla giara di Siddi, con i nuraghi e le tombe dei giganti popolati da personaggi in costume storico, vestiti come i nostri avi di migliaia di anni fa, mentre risuonano le note dei più famosi strumenti a canna della Sardegna, launeddas e non solo.
Significa visitare la tomba dei giganti di Lunamatrona e subito dopo imparare a preparare la pasta fresca tipica del posto, risultato di tradizioni millenarie arrivate fino a noi oggi. Badate bene, non solo vedere una persona che le prepara e ci spiega tutti i segreti del procedimento, ma mettere letteralmente le mani in pasta, cimentarsi in prima persona, anche se non si è mai fatto nulla del genere prima e si è completamente inesperti in cucina.
Significa visitare il museo del'ossidiana di Pau, indossare una maschera che nasconde la vista e conoscere la pietra attraverso il tatto. Significa passeggiare tra i terreni di un antico vulcano estinto, dove i nostri avi andavano a raccogliere l'ossidiana, cominciando a scheggiarla sul posto. Significa sedersi all'aperto attorno al fuoco e imparare i rudimenti dell'arte della tessitura, su piccoli telai creati per l'occasione.
Pensate che bello, pensate quanto è divertente fare tutto ciò, mettersi alla prova, giocare imparando.
Al bando la noia, con il turismo esperienziale conta vivere emozioni uniche.
Esperienze che le persone ricorderanno a lungo portandole nel proprio cuore, che racconteranno ad amici, parenti e colleghi ad ogni occasione. Che condivideranno nei social sia sul momento, sia ad anni di distanza tra i ricordi, innestando un importante passa parola, capace di attivare e consolidare ulteriori flussi turistici.
Così scrive Jennifer, una ragazza canadese che è stata nostra ospite a Siddi e Lunamatrona:
"This was by far the most detailed, educational and interesting cultural excursion I’ve ever been on. It was filled with excellent hospitality, delicious 0km food and drink, all intertwined with archaeological visits to Nuraghe, olive oil factories, seadas making seminars, samples of local rose petal wine, with mouth-watering snacks along the way. It was an endless twenty-four hours packed with laughter and lessons."
Che tradotto in italiano diventa:
"Questa è stata di gran lunga l'escursione culturale più dettagliata, educativa e interessante che abbia mai fatto. Una giornata all'insegna di un'ospitalità eccellente, ottimo cibo e deliziose bevande a km 0.
Il tutto intrecciato con visite archeologiche ai nuraghi, a frantoi, a seminari sulla produzione di seadas, ad assaggi di vino locale ai petali di rosa, con appetitosi snack lungo il percorso. Sono state ventiquattr'ore interminabili piene di risate e lezioni."
Non solo. Dai nostri questionari è emersa la voglia di conoscere la nostra storia e la nostra tradizione, di conoscere i nostri prodotti, le filiere produttive e i procedimenti di preparazione dei piatti come dei prodotti degli artigiani. Ma soprattutto è emersa la volontà dichiarata dai partecipanti di pagare un giusto corrispettivo per vivere queste esperienze, vissute come uniche.
Un corrispettivo capace di remunerare i produttori delle nostre produzioni di qualità e tutti coloro che sono parte attiva di questo innovativo processo di visita e conoscenza del nostro territorio.
Per tutti questi motivi un plauso è andato alla Regione Sardegna, che più del 90% dei partecipanti crede debba finanziare strumenti come quello da noi proposto, volti a tramandare la conoscenza dei saperi e delle tradizioni della Sardegna, così come a valorizzare le straordinarie testimonianze del passato che puntellano il nostro territorio.
Noi vi diamo appuntamento alla prossima edizione del Progetto Isula, che speriamo di poter organizzare già nel 2022, fiduciosi di poter allargare ulteriormente la platea delle organizzazioni partecipanti, andando a ampliare e coinvolgere altri territori della nostra Isola.