Obesità infantile in Italia: l’UNICEF lancia l’allarme con il report “Il peso è giusto?”

L’obesità infantile non è più un fenomeno isolato, ma una vera e propria emergenza sanitaria che colpisce milioni di bambini nel mondo e in Italia. In occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità del 4 marzo, l’UNICEF Italia, con il contributo dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha presentato il nuovo studio “Il peso è giusto?”, che analizza la diffusione del sovrappeso tra i più piccoli e mette in evidenza dati allarmanti.

Secondo i dati raccolti, nel 2022 erano 37 milioni i bambini sotto i 5 anni e oltre 390 milioni i bambini e adolescenti tra i 5 e i 19 anni in sovrappeso nel mondo. L’Europa meridionale non è esente dal problema: mezzo milione di bambini risultavano in sovrappeso già due anni fa. E la situazione in Italia è altrettanto preoccupante. Nel 2023, il 28,8% dei bambini di 8-9 anni risultava in sovrappeso o obeso: il 19% era in sovrappeso, il 9,8% obeso e di questi il 2,6% soffriva di obesità grave.

"L’obesità non è solo una questione di quantità di cibo, ma anche di qualità – spiega Carmela Pace, presidente dell’UNICEF Italia –. Malnutrizione non significa solo mangiare poco, ma anche mangiare male. I bambini, in particolare quelli in condizioni di povertà, non hanno accesso a un’alimentazione sana ed equilibrata, finendo per consumare cibi economici ma nocivi per la loro salute".

L’indagine del sistema di sorveglianza nazionale OKkio alla SALUTE dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha coinvolto 50mila bambini e famiglie, fotografa abitudini alimentari e stili di vita preoccupanti.

I genitori dei bambini campionati hanno rivelato che:

  • Il 40% dei bambini non fa una colazione adeguata al mattino.
  • Più della metà consuma spuntini abbondanti a metà mattina.
  • Un bambino su quattro beve bevande zuccherate o gassate ogni giorno.
  • Oltre il 50% consuma spuntini dolci più di tre volte a settimana.
  • Il 37% mangia legumi meno di una volta a settimana.
  • Molti bambini non assumono frutta e verdura neanche una volta al giorno.

Ma non è solo l’alimentazione a destare preoccupazione. Il report analizza anche il livello di attività fisica tra i più piccoli, evidenziando una sedentarietà diffusa:

  • Un bambino su cinque non ha svolto alcuna attività fisica il giorno precedente l’indagine.
  • Più del 70% non va a scuola né a piedi né in bicicletta.
  • Quasi la metà trascorre più di due ore al giorno davanti a TV, tablet o smartphone.

Il documento si sofferma inoltre sul ruolo dell’alimentazione nei primi 1000 giorni di vita, un periodo cruciale per la prevenzione dell’obesità. L’indagine sullo stato nutrizionale dei bambini tra 0 e 2 anni rivela che:

  • Solo il 46,7% dei bambini tra i 2 e i 3 mesi è allattato esclusivamente al seno.
  • La percentuale di allattamento esclusivo scende al 30% tra i 4 e i 5 mesi.
  • Il 13% dei bambini tra 0 e 2 anni non è mai stato allattato.

Il report UNICEF punta a sensibilizzare famiglie, scuole e istituzioni sull’importanza di una cultura alimentare sana sin dalla prima infanzia, fornendo spunti per migliorare l’approccio al cibo in famiglia e nei contesti educativi. L’obesità infantile non è solo un problema estetico: è una patologia che aumenta il rischio di diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari in età adulta. E l’Italia, con un bambino su tre in sovrappeso, non può permettersi di ignorare il problema.

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