L’eredità è pesante. Davide Nicola riceve il testimone da Claudio Ranieri alla guida del Cagliari ed è figura ingombrante per quello che ha fatto negli ultimi due anni (ma anche prima, all’alba del ‘90) il tecnico di Testaccio. Il nuovo mister rossoblù è chiamato a voltar pagina. Si dischiudono nuovi orizzonti e progetti sulla carta intriganti, con il nuovo stadio in fondo al tunnel che potrà esser visto come ulteriore “step” di crescita.
L’investitura ufficiale è avvenuta con accanto il ds Nereo Bonato, il quale ha voluto immediatamente chiarire: “È un percorso cominciato 18 mesi fa. Adesso vi è una diversa figura che guida il gruppo, ma non cambia nulla per ciò che riguarda il piano societario”. Davide Nicola fa capire subito che vuole immergersi nella realtà rossoblù senza tanti preamboli. È un tecnico di esperienza: sono 187 le panchine in Serie A e nel dettaglio ha ottenuto 47 vittorie, 48 pareggi e 92 sconfitte, con una media punti di 1,01 a partita. Durante la sua carriera ha centrato ben 5 salvezze (Crotone 2016-2017, Genoa 2019-2020, Torino 2020-2021, Salernitana 2021-2022, Empoli 2023-2024) e la promozione in Serie A con il Livorno nella stagione 2013-2014. “Ringrazio per l’accoglienza che ho ricevuto al mio arrivo.- ha detto il nuovo mister rossoblù-I tifosi mi hanno subito dato la dimensione dell’attaccamento ai colori. Faccio presente che non ho lasciato l’Empoli, ma ho accettato il Cagliari e questa è una sottigliezza importante. La trattativa è stata lunga e complessa, ma questo perchè le persone sono state sempre rispettose dei ruoli.
Fra le due società vi è stima reciproca”. Nicola arriva in Sardegna rispettando quei parametri tecnico-economici che una società come quella cagliaritana deve seguire per non sforare. E poi l’unità di intenti, non sicuramente secondaria. Su Ranieri solo parole di elogio: “Una delle motivazioni che mi ha spinto ad accettare di allenare il Cagliari è stato sicuramente il fatto che mi abbia preceduto uno come Claudio Ranieri. Una persona splendida prima di tutto. Lui ha una sua storia difficile da eguagliare”. Non ha mai avuto alle sue dipendenze nessuno dell’attuale rosa: “La priorità sarà quella di conoscere sul campo quelli che sono i giocatori a disposizione. A parte Scuffet non ho mai allenato nessuno di loro”. Le prospettive di mercato vengono gestite in sinergia. Piccoli e Zortea faranno parte del Cagliari che verrà, mentre per Viola “stiamo parlando” ha detto Bonato.
Il ds chiarisce anche il discorso-Lapadula: “Ha terminato da poco l’esperienza in “Copa America” con il suo Perù. Ora si gode le vacanze, poi si vedrà”. Ancora Nicola: “Mi sono accorto che la gente ci sta molto vicina. Sarà importante per le partite in casa, anche se un rendimento deve essere qualitativo anche in trasferta, in scenari differenti. Quando una squadra raggiunge una sua identità può permettersi di affrontare chiunque, anche formazioni più attrezzate dal punto di vista tecnico. Ed in questo momento sono immerso per introdurmi nel tessuto cagliaritano con la prima priorità che è proprio quella di trovare la nostra reale identità”. Nicola viene visto come l’uomo dei miracoli. Entrando in corsa ha spesso salvato dal naufragio la barca: “La verità è che miracoli non ne ho mai fatti. Credo invece nel lavoro ed in quella che è la mia idea proiettata sul campo. A mio modo di vedere il vero motore di tutto è l’entusiasmo che ogni giocatore mette nel suo lavoro”. Il rapporto con i giovani e gli anziani del gruppo è paritario: “Quando ci sono le qualità non guardo la carta d’identità di ognuno. Se un giocatore ha fame e voglia di emergere con me va molto d’accordo”. È sbarcato a Cagliari anche Luperto, proveniente dall’Empoli dove ha giocato sino alla scorsa stagione e si è immediatamente messo a disposizione per l’inizio della preparazione.