Il pre-gara dell'Olimpico è stato arricchito dal premio consegnato a Mr. Baroni come miglior allenatore del mese di ottobre. Poi si è passati al calcio giocato.
I padroni di casa puntano a tenere il passo delle grandi e segnano dopo appena due minuti, sfruttando l’ennesima disattenzione di Scuffet che permette a Dia di insaccare. I rossoblù assorbono la rete a freddo e raggiungono il pareggio al minuto 41 con Luvumbo, che, complice una deviazione, fa 1-1 e così si chiude la prima frazione.
Nella ripresa, la gara scorre senza particolari episodi fino al 76°, quando Pellegrini viene colpito da Zortea in piena area di rigore e il direttore di gara indica il dischetto senza esitazioni.
Dal dischetto, Zaccagni trasforma e porta la Lazio sul 2-1.
I rossoblù vanno letteralmente in tilt, e al minuto 78 Adopo e Mina vengono espulsi, lasciando il Cagliari in nove. Finisce con la vittoria di una Lazio non brillante e un Cagliari che, a tratti, dimostra una grande immaturità per la categoria.
La leziosità di questa squadra è a tratti imbarazzante. Il gioco del calcio è fatto anche di episodi, e per essere chiari, tutto è nato dal penalty; un patatrac che è costato due rossi in un minuto. Saper gestire le fasi della gara in Serie A è fondamentale, e su questo parametro la squadra risulta parecchio volatile.
È impensabile buttare all’aria una partita a questi livelli per falli di frustrazione. La concentrazione è fondamentale. Capisco che il finale di gara possa accendersi improvvisamente, ma nel "giardino" di questa squadra ci sono troppe erbacce, e una "bonifica" sarebbe ben necessaria prima che la situazione diventi irreparabile.
Ora formazione da inventare nella prossima gara contro il Milan, il 9 novembre all'Unipol Domus.