Il vecchio Ospedale Marino, un tempo baluardo della salute, ora non più che un relitto abbandonato sulle sabbie del Poetto, è destinato a mutare pelle. Come un serpente che abbandona il vecchio per il nuovo, così il destino di quest'edificio si trasforma, abbandonando l'idea di una clinica ortopedica a cinque stelle per vestire i panni di un hotel di lusso, affacciato sul mare.
Il bando, un faro nella nebbia per investitori assetati, ha visto una danza di numeri: 15 pretendenti, poi nove ombre svanite nell'aria e, infine, sei offerte rimaste sul tavolo. Una concessione ventennale, un patto con il tempo, che partirà dal momento in cui l'edificio dichiarerà di nuovo di essere pronto a ricevere ospiti, ma questa volta di altra natura.
La Colonia Dux, un nome che echeggia i tempi del fascismo, è una struttura nata sotto un cielo buio di guerra, incompleta come le promesse di un tempo che fu. Completata nel 1947, ha attraversato il tempo, invecchiando male, finendo come un gigante dimenticato, un colosso di cemento e memorie, ora un cumulo di rovine.
Il futuro promette un'altra storia: quella di un hotel che guarda il mare, come un vecchio marinaio che torna a sognare le onde.
Ma dietro il velo di questo rinnovamento, resta il sapore di una storia che non può essere cancellata. Una trasformazione che porta con sé l'eco di un passato difficile, trasformandolo in un presente lussuoso, ma non per tutti.