Lo hanno trovato così, inchiodato al muro. Un pastore tedesco, legato con una catena tanto corta da impedirgli quasi ogni movimento. Respirava a fatica, un po’ per la tensione del collare che lo strangolava, un po’ per l’aria ferma e immobile di un cortile coperto di rifiuti. Accanto a lui, un altro pastore, vagava tra la sporcizia, senza acqua, senza riparo, in balia del sole e dell’abbandono.
Questo è ciò che i carabinieri di Villasimius hanno trovato entrando nel cortile di una casa che di normale non aveva più nulla.
Il proprietario, un uomo di 40 anni, è stato denunciato per maltrattamento di animali. Le segnalazioni dei vicini non erano solo voci di fastidio per il degrado, ma grida d’aiuto per quelle bestie lasciate a languire tra l’immondizia. E quando i carabinieri sono intervenuti, la scena parlava da sé: sporcizia ovunque, catene, e la totale assenza di acqua o ripari che potessero salvaguardare la salute dei cani.
Due vite inchiodate al disinteresse di un uomo incapace persino di comprendere il dolore che infliggeva. E ora, mentre i veterinari della ASL valutano lo stato di salute degli animali, resta solo da chiedersi: perché? Cos’è che spegne la coscienza di chi può guardare senza vedere, di chi può legare senza sentire la stretta?
Di fronte a certi gesti, le parole non servono. Bastano le immagini: un cane, che lotta per ogni respiro, e un uomo che non ha saputo fare altro che voltargli le spalle.