Una curva presa male, una traiettoria che si spezza nel cuore della notte, e la Statale 131 diventa ancora una volta teatro di tragedie. È accaduto poco dopo l’una, all’altezza dell’ex cementificio, alle porte di Sassari. Una Mercedes Classe A, guidata da un uomo di 34 anni residente a Sennori, ha perso il controllo. Prima l’impatto con il costone roccioso, violento e definitivo, poi la corsa che termina contro un palo.
Le lamiere hanno imprigionato il conducente, trasformando l’auto in una gabbia di metallo contorto. Per liberarlo, i vigili del fuoco hanno impiegato due lunghe ore. Quando finalmente lo hanno estratto, il corpo era un campo di battaglia: il piede sinistro irrimediabilmente compromesso.
Trasportato d’urgenza al Santissima Annunziata, i medici hanno fatto l’impossibile. Ma l’impossibile, questa volta, non è bastato. Hanno dovuto amputargli il piede per salvargli la vita. Ora il 34enne lotta nel reparto di rianimazione, dove le sue condizioni sono definite gravi.
La Statale 131, arteria vitale e maledetta, è rimasta chiusa per oltre due ore. I carabinieri, arrivati sul posto, hanno eseguito i rilievi per ricostruire la dinamica. Velocità e imprudenza, forse, ma anche una strada che troppo spesso si dimostra impietosa per chi la percorre.
Questa mattina, mentre il traffico torna alla normalità, resta l’eco di una notte segnata dal dolore e dall’irreversibilità. Un uomo ha perso una parte di sé, e Sassari, ancora una volta, si risveglia con l’amara consapevolezza che nessuna corsa merita di finire così.