Dopo la battaglia regionale, il ring si sposta in città: Cagliari, Sassari ed Alghero al voto

  Il teatro politico sardo si appresta a vivere un nuovo atto. Dopo l'epilogo delle elezioni regionali, con la vittoria di Alessandra Todde, l'Isola non ha tempo di rifiatare. 

  La macchina elettorale si riscalda nuovamente in vista delle comunali, con Cagliari, Sassari e Alghero pronte a rinnovare i propri consigli comunali. Ma il percorso verso le urne è tutt'altro che lineare. Il calendario elettorale è un rebus. La nuova governatrice, con l'insediamento posticipato ad aprile, deve ancora battere il martello sulla data delle amministrative, probabilmente appaiate alle Europee dell'8 e 9 giugno. 

  Un déjà-vu rispetto al 2019, con i tempi tecnici che si preannunciano lenti, tra spogli e verifiche, lasciando il territorio in una sorta di limbo amministrativo. Mentre gli uffici si affannano nei conteggi, i partiti si muovono sullo scacchiere delle candidature, con il sindaco uscente di Cagliari, Paolo Truzzu, già orientato verso il Consiglio regionale. 

  Il centrosinistra, dal canto suo, vede in Massimo Zedda un possibile ritorno alla guida della città, nonostante il vento che soffia porti il profumo di primarie. Il centrodestra, dopo la doccia fredda delle regionali, cerca di riorganizzarsi, valutando le mosse di figure come Gianni Chessa e Alessandra Zedda, quest'ultima in bilico tra il sostegno della Lega e la corsa solitaria.

  In questo mosaico politico, la certezza è solo una: l'incertezza. Le coalizioni, ancora una volta, si trovano a dover navigare in acque agitate, con il peso dei nomi e le strategie elettorali a fare da timone verso un futuro tutto da scrivere. Le città attendono, il tempo scorre, e il popolo sardo osserva, sperando in una nuova alba di trasparenza e impegno politico. La partita è aperta, e il destino delle comunità locali pende da un filo ancora invisibile. La domanda che rimbalza da un capo all'altro dell'Isola è una sola: chi prenderà le redini delle nostre città?

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