Mario Bruno torna a parlare del Piano Urbanistico Comunale, rilanciando con forza l’appello a procedere verso la sua adozione. Dopo la presentazione dello studio di Nomisma, l’ex sindaco invita il Consiglio comunale ad assumersi la responsabilità delle scelte e ad agire con tempestività. «Il PUC va ora adottato. Dovrà avere il nome di Zoagli. Sarà il piano della Città».
Il riferimento è al lungo percorso avviato nel 2014 con il protocollo d’intesa firmato tra Regione Sardegna e Comune di Alghero, che ha dato avvio a un processo di co-pianificazione condiviso, secondo Bruno «una proficua sperimentazione della nuova metodologia di confronto con la Regione» che ha prodotto una notevole semplificazione delle procedure e «una razionalizzazione delle complesse procedure ordinariamente stabilite per la definitiva approvazione dei piani urbanistici comunali e dei loro strumenti attuativi».
Un iter lungo e articolato, che negli anni ha portato alla validazione da parte della Regione – già nel marzo 2019 – dell’intero quadro conoscitivo del piano. «Oltre la metà del PUC è di fatto già approvato e non è modificabile se non con un nuovo processo di co-pianificazione», sottolinea Bruno, ricordando come da quel lavoro siano derivati atti fondamentali: il Piano di valorizzazione e conservazione dell’Area di Bonifica, l’adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale, al Piano di Assetto Idrogeologico, al Piano Stralcio delle Fasce Fluviali e al preliminare dello stesso PUC.
Bruno ringrazia «gli assessori passati e presenti, Antonello Usai, Alessandro Balzani, Emiliano Piras e Roberto Corbia, per l’immenso lavoro fatto, ora da completare con l’istituzione dell’ufficio del piano, fino alla prossima adozione».
I numeri richiamati offrono una fotografia nitida delle trasformazioni in corso: «una città in cui la popolazione invecchia e si riduce, con tasso di natalità dello 0,8%, con circa 40.000 posti letto in seconde case, spesso vuote, e difficoltà a trovare case in affitto per le giovani coppie, tanto da far coniare lo slogan: “Case senza gente, gente senza case”».
Ma Bruno guarda anche alle potenzialità. «Una città però anche con grandi potenzialità che ha bisogno di nuovi investimenti strategici: dalla diversificazione economica, all’imprenditorialità, alla riqualificazione urbana, alle infrastrutture e ai servizi, anche turistici, ambientali e culturali, che possono renderla città di grande qualità della vita, tutto l’anno».
L’invito è rivolto a tutta la classe politica e alla cittadinanza: «L’attuale amministrazione ha davvero l’occasione di rendere finalmente operativo il piano che Emilio e Paolo Zoagli hanno elaborato per conto dell’Amministrazione, di tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi trent’anni», affiancati da tecnici e consulenti che ora potranno «condurre il Consiglio Comunale verso l’approvazione dello strumento urbanistico, a cui tutti potranno contribuire, maggioranza e opposizione, associazioni e cittadini».
In conclusione, un auspicio che diventa richiesta politica: «Un piano moderno deve essere capace di aggiornarsi, di aggiungere o modificare parti della sua struttura per rispondere adeguatamente alle continue e alle volte imprevedibili condizioni del contesto economico e sociale, e questo percorso è l’anima di un progetto continuo di innovazione della città e della sua classe politica. Ma ora va adottato. Dovrà avere il nome di Emilio e Paolo Zoagli. Sarà il Piano Urbanistico della Città».