Nomine nella sanità regionale, cresce il fronte delle critiche: Agus (Progressisti) e Truzzu (FdI) intervengono

Continuano a suscitare reazioni le nomine dei commissari delle aziende sanitarie regionali deliberate dalla Giunta Todde. Mentre la maggioranza cerca di serrare le fila, emergono dissensi interni e critiche dall’opposizione.

Il presidente del gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, Francesco Agus, ha espresso forti perplessità sui metodi adottati. «Preoccupa lo strappo che si è registrato nella nomina dei commissari delle aziende sanitarie», afferma Agus. «Gli alleati del Partito Democratico fanno parte, non da oggi, dell’ossatura della coalizione progressista. Non si tratta di un alleato ambiguo, irresponsabile o opportunista. Ignorare le ragioni profonde della loro presa di posizione sarebbe un errore, soprattutto in una legislatura che ha davanti a sé altri quattro anni e dovrà, per il bene della Sardegna, centrare obiettivi ambiziosi».

Agus sottolinea la necessità di correggere la rotta: «Le ragioni di metodo che hanno portato a questo dissenso richiedono una riflessione seria e un cambio di passo: un coinvolgimento vero, sistematico e non estemporaneo, delle forze della coalizione e un’apertura concreta alla società sarda». Il capogruppo dei Progressisti evidenzia come il settore sanitario sarà il principale banco di prova: «In quel campo, più che in ogni altro, serve un recupero immediato del dialogo con chi ogni giorno garantisce il diritto alla cura, con i sindacati e con le associazioni dei pazienti. È necessario correggere alcuni errori e ricostruire un clima di fiducia indispensabile per non rendere vano ogni sforzo».

Dall’opposizione, il capogruppo di Fratelli d'Italia, Paolo Truzzu, affonda il colpo. «Più che una 'tappa fondamentale nel processo riorganizzativo della sanità' (parole della presidente Todde) si può parlare di una tappa in continuità con il tanto disprezzato passato nella gestione della sanità in Sardegna», dichiara Truzzu. «La fretta per approvare una presunta riforma della sanità, a discapito di un'urgente Legge Finanziaria, causando ben quattro mesi di esercizio provvisorio, è stata tanta per poi partorire il ‘topolino’. Ovvero il commissariamento delle aziende sanitarie con alcuni professionisti che, nonostante la fin troppo esaltata discontinuità, hanno finora svolto importanti ruoli di direzione nelle aziende sanitarie, nominati nella precedente legislatura, e che difficilmente potranno fare qualcosa di diverso dal passato, se non a pena di sconfessare se stessi».

Truzzu non risparmia critiche al metodo adottato: «Una legge di riforma inutile per il bene della sanità, ma indispensabile esclusivamente per mandare via gli attuali direttori generali, coi rischi di impugnazione e di ricorsi che ne derivano, finendo per aumentare il caos di un sistema sanitario già fragile». Il capogruppo di FdI aggiunge: «Fa piacere che finalmente anche il Pd si sia associato alle critiche e alle osservazioni del centrodestra in merito alla riforma e faccia propri i dubbi sul metodo che ha portato al commissariamento delle aziende sanitarie, evidenziando i rischi 'sotto il profilo giuridico, tecnico e politico'. Facciamo gli auguri di buon lavoro ai nuovi commissari, nella speranza, temo mal riposta, che da oggi tutti i problemi della sanità saranno mirabilmente risolti grazie al progetto del duo Todde-Bartolazzi. Almeno non potranno più attribuire ad altri le proprie responsabilità».

Le dichiarazioni si inseriscono in un quadro già reso turbolento dalla clamorosa uscita degli assessori del Partito Democratico durante la seduta di Giunta in cui sono state deliberate le nomine. Una frattura politica che, come sottolineato anche dal gruppo dei Progressisti, richiede ora un serio ripensamento delle modalità di gestione dei rapporti di coalizione per non compromettere il prosieguo della legislatura.

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