Alghero, bufera social alla vigilia del 25 aprile: polemica tra FdI, Lega e un componente del CdA della Fondazione Alghero

ALGHERO – Una story su Instagram pubblicata da Roberto Fiori, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Alghero in quota AVS (Alleanza Verdi e Sinistra), ha acceso una polemica politica nella giornata del 24 aprile, alla vigilia delle celebrazioni per la Festa della Liberazione. Nel contenuto, apparso sul suo profilo Instagram, Fiori ironizzava sulla linea di “sobrietà” sui social per il 25 aprile, scrivendo: “Talmente tanto sobrio che i grafici di Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale saranno già in ferie, d’altronde loro lavorano solo per la Giornata del Ricordo delle vittime delle foibe.”

La frase ha suscitato immediate reazioni da parte di Fratelli d’Italia, Gioventù Nazionale e della Lega, che hanno diffuso in poche ore comunicati stampa ufficiali, chiedendo pubblicamente le dimissioni di Fiori dal suo incarico all’interno della Fondazione. Pino Cardi, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia e residente a Fertilia – borgata simbolo dell’esodo giuliano-dalmata – ha definito le parole di Fiori “vergognose e inaccettabili”, aggiungendo: “Offendono le vittime delle Foibe, la memoria condivisa della nostra città e, in modo particolare, la comunità di Fertilia, che su quel ricordo ha costruito la propria identità e il proprio senso civico.”

Cardi ha parlato di “ignoranza storica” e di “offesa alla dignità di una memoria che appartiene a tutti”, chiedendo che Fiori “chieda scusa e si dimetta”, e auspicando una presa di distanza da parte del sindaco di Alghero, del consigliere regionale Valdo Di Nolfo (che ne ha proposto la nomina), e dell’intera maggioranza.

Sulla stessa linea anche Gioventù Nazionale Alghero, che in una nota ufficiale ha parlato di: “Uno schiaffo alla storia, alle vittime delle Foibe, ai loro discendenti e a chi ogni giorno si impegna contro l’oblio e il negazionismo.” I giovani di Fratelli d’Italia definiscono le parole di Fiori “una provocazione grave e irresponsabile” e lo accusano di aver “ridicolizzato il dolore delle famiglie esuli e infoibate”. Anche da parte loro è arrivata la richiesta di dimissioni immediate, con un appello alle istituzioni perché prendano posizione.

A intervenire pubblicamente è stato anche Michele Pais, consigliere comunale della Lega ed ex presidente del Consiglio regionale, che ha definito le parole di Fiori “inopportune, fuori luogo e dannose per il Comune e per la Fondazione”. “Non si era mai visto che un membro di un CdA di una partecipata del Comune, con funzioni propriamente tecniche, si abbandonasse in commenti di carattere politico, peraltro scomposti e inopportuni. Le sue parole mettono in forte imbarazzo il Sindaco, la maggioranza, il Presidente della Fondazione e tutta la struttura.” Pais ha invitato Fiori a chiedere scusa e a rettificare, definendo la sua uscita “uno scivolone” e preannunciando, in caso contrario, un possibile esame del caso in Commissione e Consiglio comunale.

Nella stessa giornata del 24 aprile, Roberto Fiori ha pubblicato una replica su Facebook, in cui ha respinto le accuse: “Leggo con incredulità la furiosa reazione di Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale a un mio post ironico. Non ho mai inteso minimamente sminuire o offendere la Giornata del Ricordo o le vittime delle Foibe, tragedia che, come tutte, merita rispetto.” Fiori ha specificato che l’obiettivo del suo post non era la Giornata del Ricordo, ma il fatto che, secondo lui, alcune forze politiche non partecipino attivamente alle altre ricorrenze civili e storiche, come il 25 aprile o la Giornata della Memoria: “Ironizzavo sul fatto che gli stessi paladini della ‘memoria condivisa’ non condividano mai nulla, né una grafica (appunto), né un pensiero – sulla Giornata della Memoria o sul 25 aprile.” Nel messaggio, Fiori ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di dimettersi, sostenendo che si è trattato di una frase ironica e che le reazioni ricevute dimostrano una lettura strumentale e ideologica del contenuto.

La vicenda, esplosa sui social e subito trasposta nel dibattito istituzionale, interessa direttamente la Fondazione Alghero, ente strumentale del Comune con compiti culturali e promozionali. I membri del Consiglio di amministrazione non sono nominati dal Consiglio comunale, ma direttamente dal sindaco di Alghero, in qualità di rappresentante del socio fondatore unico, cioè il Comune stesso, come previsto dallo statuto dell’ente. 

Per ora non risultano prese di posizione ufficiali da parte del sindaco Raimondo Cacciotto, del presidente della Fondazione Graziano Porcu, o da parte del consigliere regionale Valdo Di Nolfo, cui gli esponenti di centrodestra e Gioventù nazionale chiedono una reazione.

Il caso ha generato forti reazioni anche tra i cittadini, con commenti e prese di posizione sui social che mostrano quanto il tema del 25 aprile, delle foibe e della memoria pubblica resti sensibile, divisivo e tutt’altro che risolto nel discorso politico e civile locale.

Politica

Persone con disabilità, Lega: "Stop a discriminazioni"
Dalla Lega approda in Consiglio comunale la proposta di Regolamento per la concessione di spazi di sosta personalizzati a persone con disabilità, in tutto il territorio di Alghero, a firma del Consigliere comunale Michele Pais. «La proposta nasce dall'esige...