La crisi della sanità algherese torna prepotentemente al centro del dibattito politico e civile. Il presidente della Commissione consiliare alla sanità del Comune di Alghero, Christian Mulas, ha annunciato un incontro civico per mercoledì 30 aprile davanti all’ospedale cittadino, per «difendere il diritto fondamentale alla salute», messo a rischio, secondo Mulas, da «tagli e scelte che stanno impoverendo il nostro territorio».
Nel comunicato ufficiale, Mulas precisa: «Non sarà una passerella politica, ma una manifestazione pacifica e determinata». E denuncia: «Alghero ha già perso troppo: la chiusura della cardiologia, della pediatria, del punto nascite sono ferite ancora aperte. Ora, con grande preoccupazione, apprendiamo che da metà maggio il Pronto Soccorso non sarà più operativo 24 ore su 24 ma solo per 12 ore al giorno, a causa della cronica mancanza di medici». Da qui l'appello: «Invitiamo tutta la cittadinanza, le associazioni, gli operatori sanitari e le forze sociali a partecipare numerosi alla manifestazione del 30 aprile. È il momento di far sentire la nostra voce, uniti e civili, ma con fermezza. Perché il diritto alla salute non è negoziabile. Difendiamo insieme il nostro ospedale. Difendiamo il nostro futuro».
Non tarda però ad arrivare una replica da parte del coordinamento cittadino di Orizzonte Comune di Alghero, che, pur riconoscendo la situazione critica della sanità, esprime forti perplessità sull’iniziativa. In una nota ufficiale, si legge: «Non è certo con un allarmismo ad orologeria e diffondendo notizie che non ci risultano né veritiere né soprattutto plausibili, che si pone la vera attenzione sul problema della sanità algherese».
Orizzonte Comune sottolinea come «gli attuali responsabili delle Asl e AOU della Sardegna siano tutti espressione della vecchia giunta di centrodestra che ha governato la Sardegna negli ultimi cinque anni» e che «le attuali mancanze e colpevolezze sono da attribuirsi esclusivamente ai loro indirizzi e alla loro volontà». Inoltre, precisano che «i promotori dell'iniziativa sono guarda caso tutti esponenti della vecchia giunta di centrodestra», definendo dunque la protesta «pretestuosa e chiaramente politica».
Pur mantenendo una posizione critica, Orizzonte Comune afferma comunque la disponibilità a «vigilare insieme a tutta la popolazione perché vengano sviluppate e applicate nel più breve tempo possibile tutte quelle direttive che portino la Sardegna ad avere nuovamente una sanità vicina alle esigenze dei cittadini e dei meno fortunati».
In questo clima di tensione politica e civile, si inserisce anche il recente dibattito sulle nomine dei nuovi commissari delle aziende sanitarie sarde, deliberate dalla Giunta regionale guidata da Alessandra Todde. Un passaggio che ha ulteriormente acceso il confronto tra maggioranza e opposizione, aggravato dalla situazione critica di molte strutture sanitarie, tra cui quella algherese.
La manifestazione di mercoledì 30 aprile si preannuncia quindi come un momento di forte partecipazione pubblica, ma anche come un banco di prova per misurare il grado di coesione, o di contrapposizione, della comunità algherese di fronte al tema, sempre più urgente, della tutela del diritto alla salute.