In Sardegna, il comparto vitivinicolo, da sempre orgoglio dell’isola, rischia di essere strangolato non dalle intemperie o dalle fluttuazioni del mercato, ma dalla burocrazia. È quanto denuncia Fausto Piga, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, con una dichiarazione che suona come un grido d’allarme: “Diverse aziende vitivinicole che hanno partecipato al bando ristrutturazione e riconversione dei vigneti nell'annata 2023 rischiano di fallire a causa della burocrazia”.
La situazione è paradossale. Circa venti aziende vitivinicole sparse per l’isola, che hanno partecipato al bando per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, si trovano ora di fronte a una richiesta da parte di Argea – l’agenzia regionale per l’agricoltura – di restituire i fondi già spesi per i rispettivi investimenti, a causa di presunte irregolarità nelle tempistiche e nelle modalità di rendicontazione. Le somme in gioco non sono trascurabili: “Le aziende interessate sono oltre venti in tutta l'isola, le cui domande risultano beneficiarie per circa 900mila euro, somme tra l'altro già spese”, precisa Piga.
La vicenda ha messo in luce una delle piaghe più dolorose della gestione amministrativa: la burocrazia che, invece di agevolare, rischia di soffocare chi cerca di fare impresa. “Ora non è più il momento di fare scaricabarile tra chi c'era prima e chi c'è oggi in Regione, occorre mettere in campo i massimi sforzi per bloccare le pratiche di restituzione fondi e allentare la morsa della burocrazia”, dichiara con forza Piga, lanciando un appello alla Giunta regionale affinché intervenga prontamente.
Fratelli d’Italia non si è limitata alle parole, ma ha formalmente presentato un’interrogazione all’assessore all’agricoltura per chiarire la posizione della Regione e sollecitare un intervento immediato. Il testo dell’interrogazione, indirizzato al Presidente della Regione e all’Assessore competente, non lascia spazio a interpretazioni: si chiede se la Regione sia consapevole della gravità della situazione e quali misure concrete intenda adottare per evitare che le aziende, che hanno rispettato i propri impegni, siano penalizzate.
Il problema è che, in assenza di un intervento rapido, le conseguenze potrebbero essere devastanti.
Non solo per le aziende coinvolte, ma per l’intero comparto vitivinicolo sardo, un settore strategico che ha saputo distinguersi per la qualità e l’unicità delle sue produzioni. “La revoca dei finanziamenti causerebbe un evidente danno economico, la cui entità potrà superare di gran lunga il milione e mezzo di euro, con inevitabili e gravissime conseguenze negative”, si legge nell’interrogazione.
La burocrazia, con le sue lentezze e le sue rigidità, rischia così di mettere in ginocchio un comparto che, nonostante le difficoltà, ha continuato a innovare e a valorizzare le eccellenze enologiche dell’isola. Fratelli d’Italia chiede alla Regione di intervenire con urgenza per correggere queste storture e proteggere le aziende vitivinicole sarde da un fallimento che sarebbe non solo ingiusto, ma anche evitabile.
Questa vicenda è un doloroso promemoria di quanto sia importante che la politica e l’amministrazione pubblica lavorino per sostenere, e non ostacolare, chi si impegna a creare valore sul territorio. La speranza è che la Regione sappia ascoltare questo appello e agire di conseguenza, perché la Sardegna non può permettersi di perdere un pezzo così prezioso del suo patrimonio economico e culturale.