Ad Alghero, la sanità diventa campo di battaglia politica. Da una parte, una Giunta regionale ormai delegittimata dalla pronuncia di decadenza del Collegio elettorale di garanzia, intenta a promuovere una riforma sanitaria che secondo Forza Italia non fa altro che “rimpinguare il poltronificio del Campo Largo”. Dall’altra, il sindaco Raimondo Cacciotto, accusato di un "religioso silenzio" sul tema.
“Mentre Todde e Bartolazzi promettono dannose rivoluzioni, Cacciotto resta muto, forse per non disturbare chi governa oggi la Regione,” tuonano gli esponenti di Forza Italia Alghero, guidati da Marco Tedde. “Il Consiglio Comunale aperto del 30 ottobre dello scorso anno era stato l’occasione per impegnarsi a difendere la sanità cittadina, ma da allora nulla è accaduto.”
Le critiche dei forzisti non risparmiano la riforma sanitaria targata Todde-Bartolazzi. Il trasferimento dell’Ospedale Marino sotto la gestione della ASL Sassari viene definito “una retrocessione che azzera gli straordinari risultati raggiunti negli ultimi anni di gestione universitaria”. Un colpo che, secondo loro, priverebbe l’ospedale di personale specializzato, impoverendo le prestazioni sanitarie.
E poi c’è il Punto Nascita, chiuso nel novembre 2023 per lavori straordinari e mai riaperto nonostante i cantieri si siano conclusi da mesi. “Non se ne parla più, come se fosse scomparso dai radar dell’Assessore regionale e del Sindaco,” accusano Tedde e i suoi colleghi.
Il quadro delineato è desolante: una sanità che soffre di immobilismo, progetti calati dall’alto e un’amministrazione cittadina accusata di non difendere gli interessi della comunità. “La riduzione dell’attività ambulatoriale e delle consulenze specialistiche in Pediatria è un altro esempio di come Alghero sia lasciata sola,” continuano gli esponenti di Forza Italia.
Le richieste al sindaco sono chiare: “Convocare il tavolo politico-istituzionale promesso per fare una proposta unitaria alla Regione e dare attuazione agli impegni assunti. Crediamo che il Consiglio Comunale e i Comitati debbano essere messi nelle condizioni di esprimere indirizzi chiari e rispondere ai bisogni sanitari della comunità algherese.”
Un appello che suona più come un ultimatum. Alghero, accusano i forzisti, non può permettersi il lusso del silenzio su una questione tanto cruciale. Resta da vedere se dalle accuse si passerà ai fatti. Ma una cosa è certa: il tempo delle promesse disattese, per molti, è già scaduto.