Marco Colledanchise, consigliere comunale di Futuro Comune, ha presentato un Ordine del Giorno che propone l’adesione del Comune di Alghero alla campagna nazionale “Posto Occupato”. Un’iniziativa simbolica, certo, ma che si pone un obiettivo ambizioso: ricordare le donne vittime di femminicidio e sensibilizzare la cittadinanza sulla necessità di combattere la violenza di genere. Un tema che non dovrebbe dividere, ma unire.
“Con questa proposta vogliamo unire tutti, al di là delle appartenenze politiche, per promuovere una sensibilizzazione concreta. L’adesione a questa campagna rappresenta un messaggio chiaro: Alghero è una città che dice no alla violenza e sostiene le vittime e le loro famiglie,” ha dichiarato Colledanchise.
Le parole sono chiare, ma basta un gesto simbolico per smuovere una società che spesso si rifugia dietro l’indifferenza? Un posto vuoto nei teatri, nei cinema, nelle biblioteche può davvero stimolare un cambiamento culturale?
La campagna “Posto Occupato” non è nuova. Dal 2013, anno della sua nascita, ha attraversato il Paese portando il suo messaggio in tanti spazi pubblici. Eppure, il fenomeno della violenza di genere non accenna a diminuire. Numeri, storie e volti continuano a raccontare una realtà inquietante, dove spesso la violenza si consuma nell’indifferenza generale.
Ad Alghero, la Rete delle Donne si batte da anni per sensibilizzare il territorio. Colledanchise, nella sua veste di presidente della Commissione Servizi Sociali, ha organizzato di recente una commissione aperta con la stessa Rete. “Abbiamo analizzato dati preoccupanti sulle dinamiche di violenza nel nostro territorio,” ha spiegato. “Questi numeri ci dicono che il problema è reale, vicino, e che non possiamo girarci dall’altra parte.”
Ma allora perché limitarsi a un gesto simbolico? Perché non fare di più?
Un’iniziativa come quella proposta da Colledanchise ha il merito di portare il tema nel dibattito pubblico, ma rischia di essere percepita come una mossa di facciata se non è accompagnata da azioni concrete. È sufficiente mettere una sedia vuota per dire che Alghero è una città che combatte la violenza?
La risposta potrebbe essere sì, ma solo se quel simbolo diventa il punto di partenza per un impegno più ampio. Se quel posto vuoto smuove coscienze, se porta una comunità a interrogarsi, allora il gesto simbolico non sarà vano. Ma affinché questo accada, serve che dietro quel simbolo ci siano volontà politiche chiare e risorse destinate a chi lotta davvero contro la violenza di genere.
Colledanchise ha fatto il primo passo. Ora spetta al Consiglio Comunale decidere se approvare l’Ordine del Giorno. Se passerà, il messaggio di Alghero sarà chiaro: qui non si resta indifferenti. Ma la domanda resta: sarà solo un gesto o davvero un impegno? La risposta arriverà dai fatti. E dai posti occupati, o vuoti, che decideremo di lasciare nella nostra coscienza.