La politica sarda si infiamma sul fronte dei trasporti, ma stavolta non per le infrastrutture o i bandi sulla continuità territoriale, bensì per uno scontro frontale sulla comunicazione istituzionale. Antonio Moro, consigliere regionale e figura di spicco del centrodestra nel Psd'az ed ex assessore ai trasporti, non ha digerito la scelta dell’assessora regionale ai Trasporti, Manca, di utilizzare il sito ufficiale della Regione per replicare alle sue dichiarazioni.
"Il sito istituzionale non può essere trasformato in una tribuna politica personale," tuona Moro in un intervento che non lascia spazio a interpretazioni. "È antiestetico, prima ancora che inopportuno. È una caduta di stile che offende le regole del buonsenso e della buona amministrazione pubblica."
L’accusa è chiara: trasformare uno strumento istituzionale, che dovrebbe essere al servizio della collettività, in un megafono per rispondere alle critiche politiche non sarebbe solo scorretto, ma evidenzierebbe una decadenza nei costumi e nello stile politico della Giunta regionale.
La polemica nasce dalla replica pubblicata sul sito della Regione, in cui l’assessora Manca aveva difeso l’operato della Giunta regionale e la propria attenzione verso l’aeroporto di Alghero, respingendo le critiche mosse proprio da Moro.
Un gesto che, a detta del consigliere, non solo rompe le regole non scritte della comunicazione istituzionale, ma rappresenta un ulteriore segnale di una politica che sembra aver smarrito i propri riferimenti.
"Sic transit gloria mundi," conclude Moro, riflettendo amaramente sulla "caducità delle cose del mondo e sulle miserie degli uomini e delle donne di questo tempo politico." Parole forti che evocano un clima di sfiducia non solo verso la maggioranza regionale, ma verso un intero stile di governo che, secondo il consigliere, sembra sempre più lontano dalle esigenze reali dei cittadini.
Il botta e risposta tra Moro e l’assessora Manca si inserisce in un contesto di tensione crescente, in cui le questioni politiche si intrecciano con quelle comunicative, sollevando interrogativi più ampi sull’uso corretto e rispettoso degli strumenti istituzionali. Resta da capire se questo episodio sarà solo un fuoco di paglia o l’inizio di uno scontro politico destinato a lasciare segni più profondi nella scena regionale.