Il personale medico dell'ARNAS Brotzu continua a essere penalizzato da una gestione che solleva dubbi e perplessità. I dirigenti medici dell'azienda hanno infatti ricevuto il salario accessorio con ritardo e, ancora più preoccupante, si ritrovano con una cifra pro capite inferiore di circa 8.000 euro rispetto ai colleghi di altre aziende regionali. Come sottolinea l'onorevole Francesco Agus, "pesa in questo, senza dubbio, l'inerzia e la poca chiarezza nei conti dimostrata dall'azienda in questi anni."
Non è la prima volta che questa situazione viene portata alla luce. Nel 2023, in finanziaria, nonostante un governo regionale di diverso colore politico, era stata accolta la proposta di stanziare dieci milioni per uniformare le retribuzioni nelle diverse aziende sanitarie della Sardegna. Tuttavia, a distanza di quasi due anni, Agus denuncia che "la legge in questione è ancora colpevolmente disapplicata," nonostante la Corte Costituzionale con la sentenza n.124 ne abbia chiarito la legittimità e altre regioni a statuto speciale abbiano già intrapreso azioni simili.
Ciò che preoccupa maggiormente è la situazione attuale dell'ARNAS Brotzu, che secondo Agus "mai prima d'ora il principale hub della Sardegna era apparso in così grandi difficoltà.
Nemmeno nei giorni grigi dell'emergenza COVID." L’audizione effettuata dalla commissione sanità al Brotzu, tenutasi due settimane fa, ha confermato le gravi problematiche gestionali e sanitarie, accentuate dalle ripercussioni dovute ai reparti chiusi nel territorio e alla crisi della medicina territoriale.
Senza un intervento tempestivo e concreto, il rischio è quello di vedere una crescente fuga del personale sanitario, soprattutto da quegli ospedali responsabili delle cure più complesse. Come evidenziato da Agus, "senza una politica di valorizzazione del capitale umano, coerente e senza prese in giro, sarà impossibile arrestare questo flusso e, insieme ad esso, quello dei pazienti sardi disgraziatamente condannati a curarsi fuori regione o a rinunciare alle cure."
La situazione è chiara: occorre agire con decisione e mettere fine a una questione che non può più essere ignorata.