Proposte di matrimonio ai Giochi olimpici: non è un copyright parigino.

  Si parla tanto in questi giorni, del romanticismo di Parigi e di come le Olimpiadi siano diventate, forse complice la città dell’amore in cui si svolgono, fucina per proposte di matrimonio in mondovisione, l’ultima delle quali con protagonista la nostra ginnasta Mauriello della ginnastica ritmica, a soli pochi giorni da altre due, una formulata da un’atleta francese verso il fidanzato e l’altra da un atleta brasiliano verso la sua dolce metà. Ma non è Parigi che ha cominciato questa tendenza.

  Molti ricordano la romantica proposta che Gianmarco Tamberi fece all’allora fidanzata e poi moglie, già poco prima di partire per Tokyo 2020. Nessuno o quasi, se non i protagonisti ricorda che quello stesso anno il tecnico della selezione di scherma e precisamente spada argentina Saucedo, chiese la mano alla sua schermitrice Perez Maurice dopo la sconfitta nel torneo individuale di quest’ultima. E lei disse si. Risale poi a Rio 2016 la proposta di matrimonio svoltasi dopo la gara di tuffi (che vide Tania Cagnotto terza), che ricevette la tuffatrice He Zi, fresca d’argento da parte del fidanzato, tuffatore anche lui. Anch’essa in mondovisione. Torniamo anche più indietro, Londra 2012, quando Isabelle Yacoubou ricevette la proposta dal fidanzato dopo aver vinto la partita di basket dei quarti di finale. Certo, Parigi ha il suo fascino e in tante nella propria vita hanno desiderato di ricevere una proposta di matrimonio romantica da sogno proprio li. Ma è anche vero che è già successo in passato altrove, e succederà, chissà, forse anche a Los Angeles tra 4 anni.

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