Eccoci qua. Dopo l'hackeraggio. Che mi ha creato enormi problemi. Ma fa parte del gioco. Grazie di cuore, a tutti, per la vicinanza. E ripartiamo dalla comunicazione. Nella indifferenza generale, e, soprattutto, nel mare magnum della inerzia e pavidita' dei giornalisti, in Sardegna sta accadendo un fatto di straordinaria gravità. Cupe nubi si addensano sul futuro del quotidiano sassarese La Nuova Sardegna. Di Sassari. Ne dà notizia l'ex caporedattore Piergiorgio Pinna. Che segue, con il cuore in mano, le vicende del suo vecchio giornale. La Nuova ha rinunciato alla rotativa di Predda Niedda. Per una di Cagliari. Con la conseguente perdita del lavoro (o trasferimento forzato) per 13 operai. Provvedimento che segue al pensionamento di 12 giornalisti e alle "dimissioni" di diversi impiegati. Un declino preoccupante per il quotidiano. Fondato nel 1891 da un gruppo di avvocati.
Lo spettro è che la Sae, proprietaria, arrivi alla cessione della testata. E il suo più probabile acquirente, in ipotesi, non potrebbe essere che l'editore cagliaritano Sergio Zuncheddu. Il che, sempre che il progetto si realizzi, porterebbe ad un completo monopolio dell'informazione in Sardegna. C'è poco da stare allegri. Con la affermazione del pensiero unico, altro che centomila firme per una campagna tipo quella della proposta di legge Pratobello 24 portata avanti dall'Unione Sarda. Cinquecento mila in un batter d'occhio! E, davanti a questo scenario, i comitati di redazione? Il sindacato dei giornalisti (AssoStampa)? L'Ordine dei Giornalisti? Out of order (fuori servizio). Tengono famiglia. E la politica? È coinvolta in prima persona. Dietro le quinte. A fare la parte del leone sono il PD (Nuova Sardegna) da una parte, e il cdx dall'altra (Unione Sarda). Squallore infinito. Con giochi di potere. Affari. Massoneria. E la libertà di stampa in pericolosa deriva. Come le regole democratiche. Sulla pelle dei sardi. E della Sardegna. Mario Guerrini.