Il trasferimento del Mercato Civico di San Benedetto, annunciato da mesi e previsto per la fine dell’anno, si sposta ufficialmente a gennaio 2025. Un rinvio richiesto dai boxisti, che desiderano evitare il trauma economico di un trasloco a ridosso del Natale, una delle stagioni più redditizie per il commercio. Così, a pochi mesi dall'inizio del cantiere, sorge una domanda importante: questo mercato provvisorio in piazza Nazzari sarà all’altezza delle aspettative, o si trasformerà in un investimento insostenibile?
San Benedetto non è solo un mercato, ma un vero e proprio polo economico, e con i suoi 8.000 metri quadrati di superficie è tra i più grandi in Italia e in Europa.
Per Cagliari, questo mercato rappresenta una risorsa storica e un’anima pulsante che nessuna nuova struttura, temporanea o no, potrà facilmente sostituire. Ma cosa c’è dietro a questa riqualificazione? Una buona dose di speranza, certo, ma anche una preoccupazione latente: quanto costerà tutto questo alla città e agli stessi boxisti?
Il Comune, capeggiato dal sindaco Massimo Zedda e dall’assessore Carlo Serra, ha accettato le richieste dei commercianti: niente trasloco prima dell’Epifania. Ma oltre alle tempistiche, ci sono dettagli non trascurabili. Nei mesi scorsi, infatti, il Comune si è dato da fare per mettere al sicuro i fondi stanziati e garantire che il progetto non resti un cantiere incompleto. “Abbiamo eliminato il rischio di perdere i finanziamenti,” afferma Zedda. Parole rassicuranti, certo, ma che lasciano trasparire quanto precaria fosse la situazione.
E c’è il tema spinoso dei parcheggi. La giunta ha promesso circa 300 posti, nuovi e tracciati, ma bisogna chiedersi: basteranno? I clienti abituali non sono solo cagliaritani, e per loro la facilità di accesso sarà cruciale. Il mercato provvisorio dovrà dunque attirare la stessa affluenza di San Benedetto per mantenere la sostenibilità economica del progetto.
Dicembre è, per molti boxisti, il mese dell’anno.
Per loro, il Natale non è solo festività, ma l’opportunità di consolidare un anno intero di guadagni, ed è per questo che il trasloco a gennaio rappresenta un sospiro di sollievo. "Speravamo in questa soluzione," afferma Massimo Ruggiu, rappresentante del settore ittico. Tuttavia, il clima natalizio che riempie le corsie del mercato di San Benedetto si dovrà replicare in una nuova sede. Ma non si potrà costruire un’atmosfera con qualche scatolone e una pioggia di volantini; i clienti sono abituati a una cornice storica, a una vivacità che la nuova struttura dovrà saper ricreare.
Gli affari potrebbero risentirne: cambiare la sede comporta un rischio, soprattutto quando si passa da un edificio radicato nell'immaginario cittadino a una struttura temporanea. L’attrattiva di San Benedetto sta nel suo legame con la tradizione; questo legame non si trasferisce in un contenitore prefabbricato come fosse un pacco postale.
Ristrutturarlo è un atto di fede nel futuro della città, ma traslocarlo senza garantire un’esperienza adeguata potrebbe rivelarsi un errore.
Le aspettative sono alte, e il Comune sembra aver compreso la posta in gioco. Ma restano molti interrogativi: il nuovo mercato sarà davvero all’altezza della situazione? O assisteremo a un declino delle attività, a un vuoto che neppure una riqualificazione ben fatta potrà colmare? Per i boxisti e per i cittadini, gennaio sarà l’inizio di una nuova era o l’inizio della fine?
A gennaio, dunque, si inaugura non solo un cantiere, ma una nuova fase per il mercato civico di Cagliari e per la città stessa. Che l’investimento possa essere ripagato lo scopriremo con il tempo, ma per ora l’impressione è che, nonostante la proroga natalizia, il futuro di San Benedetto resti sospeso tra speranza e incertezza.