Oggi ho il piacere di parlare con Patricia Petretto, un'operatrice turistica italo-ungherese con oltre vent'anni di esperienza nel settore del turismo incoming. La sua prospettiva, maturata attraverso anni di lavoro sul campo, offre uno sguardo approfondito su una delle mete più affascinanti del Mediterraneo: la Sardegna e il suo turismo.
Come sta andando la stagione turistica estiva in Sardegna fino a questo punto? E come la vedi rispetto allo scorso anno? "Abbiamo una stagione caratterizzata dal caldo e da numerosi arrivi, ma con meno pernottamenti. Le vacanze sembrano più corte, ma distribuite su più destinazioni. La stagione è partita in primavera con tassi di riempimento sui voli più bassi, ma da giugno c'è stato un significativo aumento. Ora, dopo Ferragosto, sentiamo il progressivo calo. La clientela è molto vasta e fruisce di diversi segmenti: cultura, archeologia, turismo attivo. È interessante notare come alcune nazionalità preferiscano certi servizi o territori piuttosto che altri."
Hai notato un cambiamento nella tipologia di turisti che visitano la Sardegna quest'anno rispetto agli anni passati? "Sta crescendo l'interesse verso le esperienze autentiche sarde: luoghi straordinari come la Spiaggia Rosa, i siti archeologici, i murales, il corallo, e il cibo con i veri sapori locali. Se fosse consentito, molti assaggerebbero anche il Casu Marzu. La clientela straniera arriva con un budget superiore, disposta a spendere nella destinazione. Ricordiamoci che i nostri prezzi, rispetto alle capitali europee, sono più bassi e, come qualità del cibo, spesso superiori. Crescono gli arrivi dall'Est Europa e molte compagnie portano anche la clientela extraeuropea. Non sono più rari i visitatori dall'Asia, seppur in numeri ancora ridotti. Sono curiosa di leggere poi i dati ufficiali, anche se arriveranno in ritardo."
Quali misure sono state adottate per superare le sfide legate ai trasporti e ai costi di viaggio che hanno influenzato l'attuale stagione? "Questa sarebbe una domanda da porre alla Regione Sardegna. Noi operatori lavoriamo con chi sceglie comunque la Sardegna. I voli low cost internazionali consentono arrivi a prezzi ridotti e sono spesso utilizzati dai sardi per fare le vacanze. Infatti, sarebbe utile vedere la percentuale della composizione sui voli. In alcuni periodi, soprattutto invernali, viaggiano più i residenti che i turisti. Riterrei opportuno che l'aeroporto, il territorio e le compagnie potessero collaborare reciprocamente per creare turismo almeno per altri 1-3 mesi, da dicembre a febbraio. Sarebbe un percorso lungo e travagliato, ma non impossibile."
Ci sono stati particolari successi o difficoltà nella promozione di destinazioni meno conosciute dell’isola quest’anno? "La migliore promozione è il passaparola, ovvero il cliente soddisfatto. Il mercato va dove c'è contentezza. Questo avviene se ha trovato un servizio professionale con un'esperienza autentica a un prezzo ragionevole, e questo varia molto per i singoli mercati e segmenti. Per arrivare a risultati tangibili, solitamente passano 5-10 anni di lavoro continuo svolto dagli operatori, possibilmente in collaborazione tra di loro. Se affiancato alle iniziative delle amministrazioni, meglio ancora. Purtroppo, questo rimane uno zoccolo duro sulla nostra isola, dove spesso si preferisce competere piuttosto che collaborare."
In che modo potrebbe migliorare il turismo nella città di Alghero, città nella quale vivi? "Alghero ha una domanda che arriva prevalentemente dalle famiglie, grazie alla conformazione delle sue spiagge. Tuttavia, sotto alcuni aspetti, la città non favorisce le famiglie. Parlo delle escursioni in barca, dove ora non è consentito lo sbarco sulla terraferma, rendendo queste attività difficilmente fruibili per famiglie con figli piccoli. In altre coste sarde, anche all'interno dei parchi, si è trovata una soluzione."
Dalle parole di Patricia Petretto emerge una Sardegna in evoluzione, capace di attrarre una clientela sempre più diversificata e attenta all'autenticità delle esperienze. Nonostante le sfide legate ai trasporti e ai costi, l’isola continua a registrare un interesse crescente, soprattutto per le sue bellezze meno conosciute e i sapori genuini. Tuttavia, è chiaro che il futuro del turismo sardo dipenderà dalla capacità di collaborare e innovare, creando un'offerta accessibile e sostenibile che possa estendersi oltre la stagione estiva. Alghero e altre località potrebbero essere i punti di partenza di questa trasformazione, se solo si riuscisse a conciliare le esigenze di famiglie e visitatori con una visione a lungo termine del territorio.