Da dove vengono le parole che usiamo?

Nostalgia, portami via

  C’è una sensazione che tutti abbiamo provato, quel dolceamaro desiderio di tornare a un luogo o a un tempo che sentiamo irrimediabilmente lontano. Lo chiamiamo "nostalgia", una parola che, come un vecchio album di fotografie, ci riporta indietro nel tempo, evocando ricordi e sentimenti profondi. Ma vi siete mai chiesti da dove viene questa parola che suona quasi come una melodia malinconica? "Nostalgia" è un termine relativamente giovane, almeno rispetto ad altre parole che abbiamo ereditato dalle lingue antiche. Coniato nel XVII secolo, il termine è frutto dell’ingegno di un medico svizzero, Johannes Hofer, che cercava di descrivere quella particolare malattia che colpiva i soldati lontani da casa, afflitti da un desiderio doloroso di tornare al proprio paese. Ma sebbene la parola sia moderna, le sue radici sono molto più antiche, affondando nel greco classico. La parola "nostalgia" deriva infatti dall’unione di due termini greci: nóstos, che significa "ritorno", e álgos, che significa "dolore". Insieme, formano l’idea di un "dolore per il ritorno". Non è semplicemente il desiderio di tornare indietro, ma un dolore profondo, un sentimento che strappa l’anima e la lega indissolubilmente ai luoghi e ai tempi che non possiamo più raggiungere. È una ferita aperta nel tempo, un ponte tra il passato e il presente che, pur accorciando le distanze, non può mai essere realmente attraversato. Pensate alla forza evocativa di nóstos, il "ritorno". 

  Nella letteratura greca, il "nostos" era il tema centrale di molte opere, il più celebre dei quali è sicuramente l’Odissea di Omero, dove Ulisse combatte contro gli dèi e gli elementi per tornare alla sua Itaca. Il nóstos non è solo un ritorno fisico, ma anche un ritorno all’identità, alla propria essenza, a ciò che ci definisce come individui. In questo contesto, la nostalgia non è solo il rimpianto per ciò che è perduto, ma anche la ricerca di ciò che siamo stati, di ciò che ci ha plasmato. E poi c’è álgos, il "dolore". Non si tratta di un dolore fisico, ma di un dolore dell’anima, un affanno interiore che ci ricorda quanto siamo legati alle nostre radici, ai luoghi e ai momenti che ci hanno visto crescere e che ora, distanti, risuonano nella nostra mente come echi di un tempo irrecuperabile. È un dolore che ci accompagna come un’ombra, a volte leggero, altre volte insopportabile, ma sempre presente. 

  Oggi, usiamo "nostalgia" per descrivere quel dolce rimpianto, un desiderio malinconico che ci porta a rivivere mentalmente i giorni passati, a rievocare ricordi che, pur essendo lontani, sembrano più vivi che mai. Ma l’etimologia ci rivela che la nostalgia è molto più di questo: è una condizione umana universale, un’inevitabile conseguenza del tempo che passa e ci separa da ciò che amiamo. La prossima volta che vi sentirete invasi da un senso di nostalgia, ricordatevi delle sue radici antiche, di quel nóstos e di quel álgos che, insieme, danno vita a una delle emozioni più profonde e complesse che possiamo provare. Forse, comprenderete che la nostalgia non è solo un dolore, ma anche una forma di riconnessione, un modo per tenere vivo dentro di noi ciò che il tempo ci ha portato via.

Cultura

I Papi. Storie e segreti: Clemente I (88-97)
  Papa Clemente I (88-97) viene così ricordato nel Liber Pontificalis: "Clemente, di nazionalità romana, originario del distretto del Celio, figlio di Faustino, occupò la sede pontificia per 9 anni, 2 mesi e 10 giorni. Fu vescovo al tempo di Galba e Vespasiano, dal consolato di Tragalo e Italico (a.d. 68) fino all'anno in cui Vespasiano fu c...

I Papi. Storia e segreti: San Cleto (Anacleto)
  Terzo papa dopo Pietro e Lino, Anacleto ebbe un singolare destino: sdoppiato in due persone distinte, Cleto e Anacleto, aveva due feste diverse nel Martirologio Romano, una quella odierna, l'altra il 13 luglio. L'errore sembra sia dovuto a un antico copista che stilando una lista dei papi inserì entrambi i nomi. Cleto in realtà è solo un...

I Papi. Storia e segreti: Lino
  Papa Lino (Volterra, 10 – Roma, 23 settembre 76) è stato il primo successore di Pietro e quindi il 2º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica tra il 67 e il 76. Il Liber Pontificalis afferma: "Lino, di nazionalità italiana, originario della provincia di Toscana, figlio di Ercolano, occupò la diocesi per 11 anni, 3 mesi e 12 giorni...

I Papi. Storia e segreti: Pietro
  Queste le notizie che ci tramanda il Liber pontificalis: "Beato Pietro, l'Antiocheno, figlio di Giovanni, della provincia di Galilea, di Betsaida, fratello di Andrea. Beato Pietro apostolo e capo degli apostoli originario di Antiochia, figlio di Giovanni della provincia della Galilea e della città di Betsaida, fratello di Andrea. Fu...

Giudicesse d’ombra e di luce: il Medioevo sardo che svela la sua anima
  Un'eco antica, profonda, ha avvolto Alghero, Bosa e Castelsardo per tre giorni. La IX Rassegna Itinerari Letterari e Storici dell’Identità Sarda ha spalancato le porte del Medioevo sardo, riportando alla luce storie dimenticate e, con esse, le figure femminili che ne furono protagoniste. In un tempo spesso avvolto da oscurità e pregiudizio, ...

Alghero Donna: trent’anni di luce e memoria letteraria
  Era il 1995 quando Neria De Giovanni, donna di lettere e raffinata promotrice culturale, ebbe l’intuizione di dare vita al Premio Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo. Un progetto nato per celebrare l’intelletto e la sensibilità femminile, che da allora si è imposto come baluardo della cultura, pur attraversando tempeste e momenti di p...

Viaggi artistici nell’800 sardo: Felice Uda e la città di Cagliari
  13 “auto-fotografie” descrittive di illustri firme della Sardegna ottocentesca, accompagnate da immagini e disegni d’epoca: è questo il prossimo viaggio settimanale che dedico alle lettrici ed ai lettori della Gazzetta Sarda; un connubio artistico che si affaccia sulle parole di alcuni dei maggiori personaggi della cultura isolana ottoce...

Primo appuntamento: Dante Alighieri
«Nel mezzo del cammin di nostra rubrica,sorge al cospetto l’Alighier, signor d’ogni parolae padre dell’italo idioma, che l’alme scuote e consola.»Così potremmo parafrasare, in umile omaggio, i versi di chi, come nessun altro, ha saputo toccare le vertigini del divino e i baratri dell’umano. Dante...

28 Dicembre: Santi Innocenti
  Le voci delle piccole vittime della violenza di ogni tempo e di ogni luogo oggi si fanno sentire forte grazie alla celebrazione dei Santi Innocenti Martiri, i bimbi uccisi per volere del re Erode. Nel loro dolore c'è la sofferenza di tutti quei piccoli che ancora oggi pagano l'egoismo degli adulti. La scena proposta dalla liturgia oggi c...