Non solo il 2 novembre, l’usanza di commemorare i nostri defunti cade anche la settimana successiva, in particolare l’ottavo giorno dopo la ricorrenza. Si tratta dell’ottavario o ottava che designa l’ottavo giorno dopo la festa solenne.
Il termine deriva dal latino octava (sottinteso dies), con cui i Romani indicavano il giorno ottavo dopo una festa solenne. Dal IV secolo sino all’epoca carolingia si celebravano ottave soltanto della Pasqua, della Pentecoste, di Natale e della dedicazione della chiesa. Già Amalario menziona un’ottava dei Santi Pietro e Paolo celebrata da varie chiese. Da ricordare anche la commemorazione, dopo otto giorni, della festività di un dato santo. Dopo il concilio di Trento, nella riforma dei libri liturgici, si regolò anche la celebrazione delle ottave.
Nella nostra tradizione con il termine ottavario si fa riferimento ad una serie di pratiche di pietà che si protraggono per otto giorni per culminare con l’ottavario dei Morti, l’ottavo giorno dopo la Commemorazione dei Defunti del 2 novembre, ovvero il 9 novembre.
È consuetudine, infatti, onorare i propri cari che non ci sono più anche il 9 novembre con l’indulgenza plenaria.
Cos’è l’indulgenza? L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi per quanto riguarda la colpa. Secondo la teologia cattolica ogni nostro peccato ha una duplice conseguenza, genera una colpa e comporta una pena. Mentre la colpa, che si può intendere come una rottura dell’amicizia con Dio, viene assolta con la confessione, cancellando l’offesa, la pena invece rimane, un po’ come avviene nel codice penale.
Il peccato può intendersi come una ferita che, anche se curata, può riaprirsi nello stesso punto e quindi non essere mai rimarginata completamente. È, dunque, difficile che prima di morire si possa raggiungere la purificazione completa. Per questo vi è un momento, quello del Purgatorio, del trapasso, nel quale prima di giungere a Dio si può essere completamente liberati dal peccato.
Oltre che per noi stessi, possiamo “acquistare” le indulgenze per i nostri defunti aiutandoli a trapassare il Purgatorio e giungere velocemente a Dio, attraverso la visita in una Chiesa, recitando il Padre Nostro o il Credo. A questa pratica va aggiunta la Confessione, la Comunione Eucaristica e la preghiera secondo le intenzioni del Papa.
Queste tre azioni vanno compiute sia nei giorni precedenti sia nei giorni seguenti al 2 novembre, in particolare chi fino al 9 novembre visita il cimitero e prega per i defunti può ottenere una volta al giorno l’indulgenza plenaria per i propri cari che non ci sono più.