Angelo Roncalli: il "Papa Buono" - Una carezza lenitiva nel mondo

  Angelo Giuseppe Roncalli, nato il 25 novembre 1881 a Sotto il Monte, in terra bergamasca, venne alla luce in una famiglia umile, legata alla fede e ai ritmi semplici della campagna. Cresciuto tra le braccia della devozione e della carità, il giovane Angelo sentì fin da bambino il richiamo del sacerdozio, un desiderio che si fece vocazione e lo accompagnò per tutta la vita. Ordinato sacerdote a soli 23 anni, con un anno di anticipo, iniziò il suo ministero sotto la guida di Monsignor Giacomo Radini Tedeschi, figura illuminata che gli insegnò l'importanza di servire la Chiesa con amore e spirito di sacrificio. Roncalli imparò presto a guardare oltre i confini della sua diocesi, intuendo che il mondo intero fosse il suo campo d’azione. Nel corso della sua carriera, fu chiamato a compiti delicati e impegnativi, come delegato apostolico in paesi segnati da tensioni religiose e politiche, tra cui Bulgaria, Turchia e Grecia. 

  In questi luoghi, portò non solo il Vangelo, ma anche un messaggio di dialogo e riconciliazione, guadagnandosi il rispetto di comunità di fede diversa dalla cattolica. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il suo operato fu eroico: salvò numerosi ebrei dalla persecuzione nazista, dimostrando che la misericordia di Dio passa attraverso le mani dell'uomo. La svolta arrivò nel 1953, quando fu nominato Patriarca di Venezia. Qui, il cardinale Roncalli si fece amare per la sua semplicità e per la sua costante vicinanza ai fedeli. Ma era solo l’anticamera del destino che lo attendeva. Il 28 ottobre 1958, a sorpresa, il Conclave lo elesse Papa, scegliendo un uomo che molti consideravano una figura di transizione. Prese il nome di Giovanni XXIII e, in pochi anni, cambiò per sempre il volto della Chiesa. Con la convocazione del Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII mostrò al mondo il coraggio della fede. Il Concilio non fu solo un evento ecclesiale, ma un'apertura al dialogo con il mondo moderno, una chiamata al rinnovamento e alla comunione. La sua visione pastorale, radicata nell’umiltà e nell’amore, si manifestò in ogni gesto, in ogni parola. Indimenticabile rimane il Discorso alla Luna, pronunciato la sera dell’11 ottobre 1962, davanti a una Piazza San Pietro gremita di fedeli. Con la semplicità che lo contraddistingueva, disse: “Quando tornate a casa, trovate i vostri bambini. 

  Date una carezza e dite: questa è la carezza del Papa.” Quelle parole, piene di dolcezza e di speranza, riecheggiarono nei cuori di milioni di persone, segnando il suo pontificato come un’epoca di tenerezza e dialogo. Giovanni XXIII non era solo un pontefice, era un pastore che amava la terra e i suoi frutti. A Castel Gandolfo, tra le passeggiate nei giardini, sognava un mondo che fosse come un immenso giardino, dove le creature potessero vivere illuminate dalla grazia di Dio. La sua vita terrena si concluse il 3 giugno 1963, consumata dalla malattia. Ma anche nel suo ultimo respiro, Giovanni XXIII restò fedele alla sua missione di servo dei servi di Dio. La sua canonizzazione, avvenuta il 27 aprile 2014 per volere di Papa Francesco, ha consacrato il ricordo del “Papa Buono”, un uomo che fece del Vangelo la sua guida e del mondo intero la sua parrocchia. Angelo Roncalli non è solo una figura storica, ma un faro che continua a illuminare il cammino della Chiesa. Con il suo sorriso paterno e il suo messaggio di pace, resta vivo nel cuore di chiunque cerchi un segno della presenza di Dio nella semplicità della vita quotidiana.

Cultura

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