Fu Pontefice dal 253-254; morì a Roma il 5 marzo 254. Dopo la morte di papa San Cornelio, morto in esilio nell'estate del 253, Lucio fu scelto al suo posto e fu consacrato Vescovo di Roma.
Secondo il libro Liber Pontificalis: Lucio [26.6.253-5.3.254], nato a Roma, figlio di Porfirio, ricoprì la carica per 3 anni, 3 mesi e 3 giorni. Fu coronato dal martirio. Fu vescovo al tempo di Gallo e Volusiano [252] al 3° di Valeriano e a quello di Gallicano [Gallien]. Fu esiliato. In seguito, per volontà di Dio tornò sano e salvo alla Chiesa. Stabilì che 2 sacerdoti e 3 diaconi non lasciassero il vescovo, ovunque si trovasse, per essere testimoni a nome della Chiesa. Fu decapitato da Valeriano il 5 marzo. 4. Diede il potere su tutta la Chiesa al suo arcidiacono Stefano mentre si recava alla sua passione. Ha effettuato due ordinazioni di dicembre, 4 sacerdoti, 4 diaconi; per vari luoghi 7 vescovi. Fu sepolto nel cimitero di Callisto
sulla Via Appia il 25 agosto. Il vescovato rimase vacante per 35 giorni.
Il Catalogo Feliciano, le cui informazioni si trovano nel Liber Pontificalis, ci informano dell'esilio di Lucio e del suo miracoloso ritorno: San Cipriano, scrisse una lettera (ora perduta),di congratulazioni a Lucio per la sua elevazione alla Santa Sede e per il suo esilio, inviò una seconda lettera di congratulazioni a lui e ai suoi compagni in esilio, così come a tutta la Chiesa romana.
Lucio non fu martire. Morì pochi mesi dopo, nel marzo del 254, in un periodo di relativa tranquillità per la Chiesa.
L'autore del "Liber Pontificalis" ha attribuito a San Lucio un decreto, secondo il quale due sacerdoti e tre diaconi devono sempre accompagnare il vescovo per essere testimoni della sua vita virtuosa. Tale misura doveva essere necessaria in determinate condizioni in un periodo successivo; ma all'epoca di Lucio questo era incredibile.
Questo presunto decreto portò una successiva falsificazione a inventare un altro decreto apocrifo attribuito a Lucio. La storia contenuta nel Liber Pontificalis secondo cui Lucio, morente, diede all'arcidiacono Stefano il potere sulla Chiesa cosa che accadrà tre secoli dopo a Felice III e Bonifacio II è inventata.
Lucio fu sepolto in un vano della volta papale nelle catacombe di San Callisto. Nello scavo della volta, è stato trovato un grande frammento dell'epitaffio originale, che dà solo il nome del Papa in greco: LOUKIS.
La lastra è rotta proprio dietro la parola, quindi con ogni probabilità non c'era scritto nient'altro che il titolo EPISKOPOS (vescovo). Le reliquie del santo furono traslate da papa Paolo I (757-767) nella Chiesa di San Silvestro in Capite, poi da papa Pasquale I (817-824) nella Basilica di Santa Prassede. La sua testa attualmente è conservata in un reliquiario nella Cattedrale cattolica di Sant'Ansgar a Copenaghen, in Danimarca.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma sulla via Appia nel cimitero di Callisto, deposizione di san Lucio, papa, che, successore di san Cornelio, subì l’esilio per la fede in Cristo e, insigne testimone della fede, affrontò le difficoltà del suo tempo con moderazione e prudenza. Dapprima dichiarato santo per il suo martirio, Lucio fu successivamente cancellato dal Calendario Universale della Chiesa.